Prorogata al 31 dicembre 2018 l'entrata in vigore del DM 14 novembre 2016 che, per le acque destinate al consumo umano, fissava il valore limite del cromo esavalente a 10 µg/l. La proroga accoglie la richiesta della Federazione delle imprese energetiche idriche ambientali (Utilitalia). Il DM 14 novembre 2016, che aveva modificato l'Allegato I del D.Lgs.31/01 di attuazione della Direttiva 98/83/CE, doveva entrare in vigore il 15 luglio 2017. Si rammenta che l’attuale normativa fissa a 50 µg/l il limite per il cromo nelle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, mentre per le acque sotterranee, i valori limite di 50 µg/l per il cromo totale e di 5 µg/l per il cromo esavalente, costituiscono le soglie oltre le quali è necessario eseguire la caratterizzazione del sito e l'analisi di rischio.