Additivi alimentari

18/01/2021

Gli additivi alimentari sono tutte quelle sostanze aggiunte al prodotto finito, per scopi tecnologici e che non assumono valori nutritivi.

In seguito alle nuove tecnologie, il loro impiego è aumentato a dismisura ed è per questo che deve essere autorizzato a tutela del consumatore.

Queste sostanze sono autorizzate solamente se sono stati condotti a monte studi approfonditi riguardo la loro tossicità, la loro purezza come qualità chimica e la loro effettiva necessità di utilizzo.

A livello nazionale il loro uso era disciplinato dalla Legge del 30/04/1962 n. 283, adeguata poi dalle direttive europee nel corso degli anni e nel Regolamento (UE) n.234/2011 e Regolamento n. 1333/2008, dove viene definito che nella preparazione e conservazione degli alimenti sono consentiti solo gli additivi identificati in una lista positiva con un codice europeo, identificato dalla lettera E ed a un numero progressivo. Inoltre, è definita la dose accettabile giornaliera (quantità di additivo che può essere ingerita quotidianamente attraverso la dieta senza che compaiano effetti indesiderati).

L’origine del loro utilizzo però non è recente, già noti erano l’aggiunta di sale nelle carni e nel pesce per prevenire il deterioramento dal punto di vista microbiologico, di succo di limone per evitare che la frutta cambi colorazione e l’aggiunta di solfiti nei mosti e nei vini.

Gli additivi rappresentano un bisogno tecnologico per il ciclo di lavorazione, per la conservazione e distribuzione anche in luoghi distanti dalla produzione.

Le loro funzioni nell’alimento sono molteplici e si suddividono in categorie quali: conservanti, coloranti, antiossidanti, acidificanti, stabilizzanti, addensanti, edulcoranti (per attribuire sapore dolciastro), antiagglomeranti, emulsionanti, sali di fusione (per omogeneizzare i componenti del prodotto), agenti di resistenza (per mantenere i tessuti vegetali), agenti di carica (per aumentare il volume del prodotto), antischiumogeni, regolatori di acidità, gelificanti (per conferire consistenza), agenti di rivestimento (per proteggere o dare un aspetto lucente al prodotto in superficie), umidificanti (per evitare l’essicazione), amidi modificati, gas d’imballaggio, propellenti, agenti lievitanti, agenti sequestranti, agenti di trattamento farine, intensificatori di contrasto, supporti (per facilitare la manipolazione).

Infine, è bene sapere che, se ritenuto non nocivo un additivo è permesso solo se indispensabile.
 
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