Com’è noto, le attività produttive condotte dal genere umano inquinano il pianeta sul quale viviamo ed in particolare, possono andare a contaminare le acque, siano esse marine, acque interne superficiali (fiumi e laghi) o sotterranee (di falda).
In ambito agricolo, i diserbanti, gli antiparassitari e gli insetticidi, sono tra le più comuni sostanze organiche utilizzate, che portano vantaggi all'agricoltura, ma al tempo stesso sono fonti di inquinamento sia per le acque che per il suolo.
In ambito industriale, i solventi organici frequentemente utilizzati, quali ad esempio l'acetone, la trielina, il benzene, il toluene, se non opportunamente eliminati vanno a costituire una vera e propria barriera impermeabile sulla superficie dell’acqua, impedendo lo scioglimento dell’ossigeno atmosferico con conseguenze su spiagge, vegetazione costiera e soprattutto sulla fauna acquatica di superficie.
In generale, molte delle suddette sostanze appartengono alla classe di composti chimici indicati come idrocarburi. Gli idrocarburi, costituiti da composti organici (contengono solamente atomi di carbonio e di idrogeno) con diverse caratteristiche chimiche e fisiche (idrocarburi di origine petrolifera e idrocarburi di origine animale), sono ampiamente usati come combustibili. Nelle matrici ambientali, essi si trovano in genere in rapporti differenti tra loro a secondo dell’origine del campione. Ad oggi, un efficace rimedio all’inquinamento provocato da tali sostanze è dato dall’ottimizzazione delle tecniche di depurazione e trattamento dei reflui, al fine di ottenere acque industrialmente riutilizzabili e ridurre lo spreco delle risorse idriche del pianeta.
Attualmente, esistono diverse procedure analitiche per la determinazione degli idrocarburi, alcune delle quali richiedono però l’utilizzo di solventi di estrazione particolarmente pericolosi, sia per l’operatore che li utilizza che per l’ambiente stesso.
Tra le principali metodiche attualmente in uso, si segnalano le seguenti:
- “UNI EN ISO 9377-2:2002 Determinazione dell’indice di idrocarburi”
Questa procedura consente la misura di un indice di idrocarburi con concentrazione al di sopra di 0,1 mg/l.
Prevede la determinazione per via gascromatografica con rivelatore a ionizzazione di fiamma (GC-FID) della frazione estraibile relativa a idrocarburi con tempi di ritenzione compresi tra n-decano (C10H22) e n-tetracontano (C40H82) esclusi.
E’ applicabile a campioni di acque superficiali, sotterranee e reflue.
Vantaggi: non prevede l’impiego di solventi clorurati e freon.
Svantaggi: non consente la differenziazione Idrocarburi/grassi animali oli vegetali e il range di idrocarburi quantificati è quello compreso tra C10-C40.
- APAT IRSA 5160B
Questa procedura prevede l’analisi IR di un estratto con solvente e permette la distinzione tra idrocarburi e oli minerali e grassi animali/vegetali.
Vantaggi: consente la differenziazione Idrocarburi/grassi animali oli vegetali ed è in grado di rivelare anche idrocarburi maggiori di C40.
Svantaggi: utilizzo di solventi di estrazione clorurati e freon.
Area Laboratori di analisi