Il 20 Agosto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 192 - Suppl. Ordinario n. 51 il decreto del Ministro dell’Interno 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell'art. 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139”. Tale decreto, entrato in vigore il novantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione, introduce un nuovo approccio metodologico, sicuramente più aderente non solo al processo tecnologico ma anche a quelli che sono gli standard internazionali; consentendo il passaggio da un sistema più rigido, caratterizzato da regole prescrittive, ad uno che predilige l’approccio prestazionale, capace di raggiungere elevati livelli di sicurezza antincendio attraverso un insieme di soluzioni tecniche più flessibili e aderenti alle peculiari esigenze delle diverse attività.
Attualmente il nuovo testo si applica solo ad alcune attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco e “non normate”, elencate nel DPR 151/11ai seguenti punti: attività 9; attività 14; attività da 27 a 40; attività da 42 a 47 ; attività da 50 a 54; attività 56; attività 57; attività 63; attività 64; attività 70; attività 75, limitatamente ai depositi di mezzi rotabili e ai locali adibiti al ricovero di natanti e aeromobili; attività 76; ossia generalmente alle attività produttive, Officine…; Impianti …; Stabilimenti …; Depositi …; Falegnamerie; Attività industriali e artigianali …; Depositi mezzi rotabili.
Il Nuovo Codice di Prevenzione Incendi si applica con le stesse modalità sia ad attività nuove che esistenti, senza distinzione. Tale approccio si traduce in un elemento di innovazione rispetto alle attuali regole tecniche, per le quali generalmente sono previste prescrizioni meno gravose per attività esistenti.
Nonostante queste premesse, l’applicazione del nuovo codice antincendio non si traduce solo in adempimenti di maggior peso per le attività oggetto di applicazione. Infatti sono stati ottenuti da MADE HSE ottimi risultati dall’applicazione congiunta del D.M. 03.08.2015 e dell’Ingegneria della Sicurezza Antincendio ad attività industriali esistenti, in cui si è riusciti a perseguire adeguati requisiti di sicurezza antincendio con la metodologia prestazionale che ha consentito di rappresentare in modo più calzante l’attività oggetto di studio.
Lo sviluppo del processo valutativo ha visto il coinvolgimento, fin dalle prime battute, del Comando locale dei Vigili del Fuoco, con il quale sono stati concordati e condivisi tutti i passi della progettazione antincendio:
- Identificazione del livello di rischio ascrivibile all’attività in oggetto, con esplicito riferimento al Rvita, Rbenie Rambienteed una particolare attenzione sia all’attività principale condotta dall’azienda sia alle sostanze coinvolte nel processo industriale (passo fondamentale per poter definire il profilo di rischio dell’azienda e il più rappresentativo grado di sviluppo di un incendio).
- Identificazione delle strategia antincendio da adottare per la riduzione del rischio di incendio, con preciso riferimento alle misure corrispondenti ai livelli di prestazione, ed una dettagliata definizione delle soluzioni conformi.
- Definizione di misure antincendio alternative, laddove non fosse perseguibile la soluzione progettuale proposta dal Nuovo Codice Antincendio, con preciso riferimento ai metodi di progettazione della sicurezza antincendio ammessi, ossia l’applicazione di norme o documenti tecnici, di prodotti o tecnologie di tipo innovativo, ed in ultimo l’applicazione dell’Ingegneria della sicurezza Antincendio, sviluppata secondo il metodo ordinario proposto nella sezione M del decreto.
- Vista l’applicazione dell’Ingegneria della Sicurezza Antincendio sono state poi definite precise modalità di mantenimento delle condizioni fondanti, con l’introduzione di semplici e pratiche procedure di gestione.
I risultati ottenuti hanno consentito all’azienda di raggiungere adeguati livelli di prevenzione incendi, ridimensionando gli oneri realizzativi, sia in termini impiantistici che strutturali, mirando gli investimenti alle misure più efficaci, derivanti dall’ambito di applicazione e dall’attività condotta dall’azienda stessa. Infatti basando lo studio sull’individuazione di soluzioni progettuali e soluzioni alternative ordinarie, si è potuto ottenere una estrema flessibilità di analisi, che ha consentito di approfondire il rischio di incendio e le relative conseguenze, in moda da dimostrare il raggiungimento di ottimi livelli di sicurezza antincendio, con misure alternative a quelle imposte dall’approccio prescrittivo.
Area Sicurezza impianti e processi produttivi