Approvate dal Parlamento EU proroghe in materia di sostenibilità

03/06/2025

Il Parlamento europeo ha approvato il Pacchetto Omnibus I, che introduce significative proroghe nell’attuazione delle normative sulla rendicontazione di sostenibilità (CSRD) e sulla due diligence (CSDDD).

Le grandi imprese avranno tempo fino al 2028 per il primo report CSRD, mentre le PMI quotate slittano al 2029.
Rinviati anche gli obblighi della CSDDD, con trasposizione nazionale posticipata al 2027.

Obiettivo: semplificare, ridurre gli oneri burocratici e rafforzare la competitività delle imprese europee.
 
Per ricostruire quanto accaduto presentiamo una tavola sinottica che riassume le principali informazioni relative al Pacchetto Omnibus e alle misure di rinvio su Sostenibilità e Due Diligence approvate dal Parlamento europeo.

Tabella riepilogativa

Argomento

Dettagli
Nome del Pacchetto Pacchetto Omnibus ("Omnibus I")
Proposta della Commissione Europea Presentata il 26 febbraio 2025, mira a semplificare e posticipare l'applicazione delle normative sulla rendicontazione di sostenibilità e sul dovere di diligenza, al fine di rafforzare la competitività dell'UE e ridurre l'onere amministrativo per le imprese.
Approvazione del Parlamento Europeo Il 3 aprile 2025, con 531 voti a favore, 69 contrari e 17 astensioni, il Parlamento ha approvato il rinvio delle date di applicazione delle nuove normative.
Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) Obblighi per le grandi imprese: le aziende con più di 250 dipendenti dovranno presentare il primo report di sostenibilità nel 2028, anziché nel 2026, riferito all'anno finanziario precedente.
PMI quotate: obblighi posticipati al 2029.
Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) Trasposizione nazionale: gli Stati membri avranno tempo fino al 26 luglio 2027 per recepire le norme nella legislazione nazionale, con un'estensione di un anno rispetto alla scadenza originale.
Applicazione per le grandi imprese: le aziende dell'UE con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, e le aziende non UE con un fatturato superiore a tale soglia nell'UE, dovranno applicare le norme dal 2028 anziché dal 2027.
Obiettivi del rinvio Fornire alle imprese e agli Stati membri più tempo per prepararsi e adeguarsi alle nuove normative, riducendo l'onere amministrativo e rafforzando la competitività dell'UE.
Prossimi passi Dopo l'approvazione del Parlamento, è attesa l'approvazione formale del Consiglio dell'UE per l'entrata in vigore delle modifiche.
 
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