I fabbricanti di macchine o assemblatori di macchine (quasi-macchine) in molti casi acquistano da terzi i ripari fissi per poi utilizzarli ed installarli nella proprie macchine o insiemi di macchine. Il fornitore di ripari fissi è obbligato a rilasciare all’acquirente la Dichiarazione CE di conformità ai sensi della Direttiva macchine 2006/42/CE (e dunque applicare la procedura di cui all’articolo 5) in quanto anche tali ripari rientrano nel campo d’applicazione di tale direttiva (articolo 1, lettera c), sotto la definizione di “componenti di sicurezza” (articolo 2, lettera c).
c) “componente di sicurezza”: componente
- destinato ad espletare una funzione di sicurezza (il riparo fisso lo è !)
- immesso sul mercato separatamente (nel caso di fornitura di terzi, se non fornito come pezzo di ricambio),
- il cui guasto e/o malfunzionamento, mette a repentaglio la sicurezza delle persone, (il riparo fisso lo è !)
- che non è indispensabile per lo scopo per cui è stata progettata la macchina o che per tale funzione può essere sostituito con altri componenti (il riparo fisso lo è !).
Si ricorda viceversa che i componenti di sicurezza prodotti da un fabbricante di macchine per essere incorporati nelle sue macchine, non sono oggetto della direttiva in quanto tali, sebbene debbano assicurare la conformità della macchina ai pertinenti requisiti essenziali di sicurezza e di tutela della salute. Analogamente, non sono disciplinati dalla direttiva macchine i ripari che il fabbricante fornisce come pezzi di ricambio in sostituzione di componenti di sicurezza originali sulla macchina che ha già immesso sul mercato.
I requisiti generali per la progettazione, la costruzione e la selezione di ripari fissi e mobili per la protezione dai rischi meccanici e altri pericoli, sono disciplinati dalla norma tecnica UNI EN ISO 14120:2015 Sicurezza del macchinario - Ripari - Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili” (armonizzata dal 30/05/2016). I dispositivi di interblocco associati ai ripari sono invece coperti dalla norma UNI EN ISO 14119:2013. L’applicazione della norma UNI EN ISO 14120, in quanto armonizzata, garantisce la presunzione di conformità per quanto riguarda i requisiti di sicurezza coperti da tale norma, e quindi dei ripari fissi.
La nuova norma sui ripari UNI EN ISO 14120, che ha sostituito la norma UNI EN 953:2009 in vigore fino a pochi mesi fa, ha introdotto alcune novità interessanti. Nella nuova norma sono stati aggiunti due allegati informativi sui metodi di prova di resistenza dei ripari, uno riguarda il test sul proiettile (Allegato B) e l’altro riguarda il test d’impatto, test del pendolo (Allegato C). La norma, al punto 5.1.3 riporta che “se si prevede il rischio di proiezione di parti della macchina o impatti con parti della macchina o con l’operatore, il riparo deve, per quanto possibile, essere progettato e costruito con materiali appropriati scelti per contenere tali parti e resistere agli impatti“.
Il test del proiettile si applica solamente se esiste il rischio di impatto contro il riparo di parti rotte della macchina, del pezzo in lavorazione o degli utensili.
Il test viene considerato superato se il proiettile non ha oltrepassato il riparo.
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L’attrezzatura per il test del proiettile si compone di :
- Sensore di velocità
- Canna del cannone
- Proiettile
- Pannello di comando
- Oggetto del test (riparo o campione)
- Serbatoio di aria compressa
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Il test del pendolo può essere utilizzato per verificare la resistenza agli urti sia dall’interno che dall’esterno della zona pericolosa.
Il metodo è basato sull’impatto di un “soft body” (per esempio un corpo umano) o di un “hard body” (per esempio di una parte di macchina) che viene lasciato cadere contro il riparo per gravità. Il test viene considerato superato se deformazioni o crepe non eccedono i valori specificati per evitare pericoli, se non c’è penetrazione e se non si verifica l’allentamento dai fissaggi o dal supporto.
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L’attrezzatura per il test si compone di :
- Soft body o hard body (oggetto avente una massa rappresentativa dell’impatto prevedibile)
- Un mezzo per portare il corpo alla velocità richiesta dal test
- Un supporto per il riparo oggetto del test
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Il fabbricante di una macchina o di un insieme di macchine, per l’installazione di ripari fissi, deve tenere in considerazione l’impatto visivo sulla macchina. Infatti la norma UNI EN ISO 14120 prevede che “se è richiesta la visuale del processo, i ripari devono essere progettati e costruiti in modo da offrire una buona visibilità. Ciò può ridurre la possibilità che vengano elusi”. Se è necessario vedere il funzionamento della macchina attraverso il riparo, e questo è costituito da grigliato metallico, il riparo dovrà essere più scuro dell’area osservata. In generale i ripari in materiale perforato (rete) non devono essere di colori brillanti (per esempio giallo) che possono interferire con l’osservazione del processo.
Il fabbricante del riparo, al momento dell’immissione sul mercato, assieme alla dichiarazione CE di conformità, dovrà allegare anche un manuale d’uso (istruzioni). La norma UNI EN ISO 14120 riporta un elenco, non esaustivo, sul contenuto delle istruzioni:
- Le istruzioni per l’uso devono contenere le informazioni necessarie sui ripari, i loro parametri di sicurezza e le loro funzioni, incluse l’installazione e la manutenzione;
- Devono essere fornite tutte le informazioni relative a qualsiasi pericolo associato ai ripari stessi (pericoli meccanici, infiammabilità dei materiali, ecc.)
- Devono essere fornite tutte le istruzioni per la corretta installazione dei ripari e delle attrezzature associate. Quando i ripari devono essere fissati ad una struttura, le istruzioni devono includere i requisiti di fissaggio.
- Devono essere fornite le istruzioni che indirizzino l’utilizzatore ad un corretto uso di ripari ed interblocchi. Devono essere forniti avvertimenti relativi ad un uso scorretto ragionevolmente prevedibile.
- Devono essere fornite le informazioni relative a qualsiasi azione da intraprendere prima che i ripari possano essere rimossi in modo sicuro, per esempio isolamento dell’alimentazione della macchina o dissipazione dell’energia immagazzinata.
- Devono essere forniti i dettagli sulle ispezioni da effettuare per l’individuazione di difetti e sulla manutenzione; ciò può comprendere, a seconda dei casi:
- perdita o danneggiamento di qualsiasi parte del riparo, in particolare se ciò provoca una diminuzione delle funzioni di sicurezza, per esempio riduzione della resistenza agli urti in seguito a graffi su vetrate;
- parti danneggiate o deformate da riparare o sostituire se il danno ha un’influenza negativa sulla sicurezza;
- sostituzione delle parti soggette ad usura;
- funzionamento corretto degli interblocchi;
- deterioramento delle giunzioni o dei punti di fissaggio;
- deterioramento dovuto a corrosione, variazioni di temperatura o effetti chimici;
- funzionamento soddisfacente e lubrificazione delle parti mobili, se necessario;
- modifica delle distanze di sicurezza e delle dimensioni delle aperture;
- deterioramento del comportamento acustico, se applicabile.
Sempre la norma UNI EN ISO 14120 riporta che i ripari fissi rimovibili, dove possibile, non devono rimanere in posizione senza i loro mezzi di fissaggio. Sostanzialmente richiama quanto già prevede la Direttiva Macchine al RES 1.4.2.1. Inoltre anche nella norma UNI EN 14120 viene indicato che i sistemi di fissaggio devono rimanere attaccati ai ripari o alla macchina quando i ripari sono rimossi.
Tuttavia questo requisito deve essere applicato a quei ripari fissi che possono venir rimossi non occasionalmente, ad esempio per manutenzione. Infatti tale requisito non si applica obbligatoriamente ai ripari che devono essere rimossi, per esempio, solamente in occasioni di revisioni complessive, riparazioni importanti, modifiche sostanziali della macchina o smontaggio per trasferimento in altro luogo. Questo requisito serve per impedire che, ad esempio in occasione di interventi manutentivi, i ripari non vengano rimessi in posizione, siano fissati solo parzialmente oppure vengano tenuti in posizione da mezzi di fissaggio non adeguati. Il costruttore, solo per tali ripari, deve soddisfare questo requisito, ad esempio utilizzando sistemi di fissaggio a vite imperdibile, oggi molto utilizzati sul mercato. In ogni caso l’applicazione di questo requisito dipende dalla relativa valutazione dei rischi del fabbricante della macchina.
NORME ARMONIZZATE PER LA COSTRUZIONE E L’INSTALLAZIONE DI RIPARI FISSI
UNI EN ISO 14120:2015 Sicurezza del macchinario - Ripari - Requisiti generali per la progettazione e la costruzione di ripari fissi e mobili (sono indicati i criteri per la scelta dei ripari, tenuto conto della frequenza di accesso richiesta e per la progettazione degli stessi)
UNI EN ISO 13855:2010 - Sicurezza del macchinario - Posizionamento dei mezzi di protezione in funzione delle velocità di avvicinamento di parti del corpo umano (sono indicate le distanze di sicurezza sufficienti per i dispositivi di protezione).
UNI EN ISO 13857:2008 - Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori e inferiori (sono indicate le distanze di sicurezza relativamente alle dimensioni e alla forma delle aperture).
Area Sicurezza impianti e processi produttivi