COVID 19: Differenze tra test diagnostici

18/12/2020

Riportiamo alcuni chiarimenti in merito alla efficacia e alle modalità di esecuzione test diagnostici a fronte degli approfondimenti riportati nella più recente letteratura scientifica e nella documentazione prodotta da Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e dall’INAIL.
 
Test sierologico (test indiretto): il test rileva l’esposizione al virus SARS-Cov-2 ma non è in grado di confermare l’infezione in atto. Cerca nel sangue del paziente infettato gli anticorpi specifici contro il coronavirus, stimolati dal sistema immunitario. Occorre ricordare che il nostro organismo quando viene infettato da un virus, un agente estraneo, impiega circa 12 gg per produrre anticorpi. Il test rileva solo la presenza di anticorpi specifici, IgM e IgG, prodotti dal nostro sistema immunitario, indicatori di un’infezione pregressa o in atto che necessita, in questo caso, di una conferma tramite tampone molecolare. Il test si esegue prelevando una piccola quantità di sangue capillare o venoso.
Il test sierologico potrebbe NON rilevare anticorpi anche quando il paziente si ammala (test sierologico negativo), ha la febbre e la sintomatologia, perché il suo sistema immunitario non ha ancora sviluppato gli anticorpi.
In questo periodo tuttavia il paziente è contagioso. Il test sierologico diventerà positivo decorsi i giorni necessari (almeno 10-12) perché si formino gli anticorpi.
L’utilità del test è piuttosto limitata per la prognosi. E’ invece utile per la diagnosi, cioè per guardare all’indietro per capire quante persone si sono infettate con il coronavirus (finalità di screening).
 
Test con tampone molecolare (naso-faringeo oppure oro-faringeo) (test diretto): è il test che serve a guardare al presente,a valutare la presenza del virus nel campione clinico anche prima della comparsa dei sintomi nel paziente e misura in tempo reale la carica virale presente nel soggetto analizzato. Con il tampone molecolare si cerca il genoma del virus attraverso il suo acido nucleico. Nella provetta in cui viene inserito il tampone dopo il prelievo c’è un liquido che distrugge il virus mantenendone intatto il genoma.
Il genoma può essere amplificato in laboratorio con una reazione che si chiama polimerasica a catena con trascrizione inversa (PCR), che determina la moltiplicazione delle molecole di DNA nella provetta e che, conferendole luminescenza nel caso di presenza del virus, potrà rivelare la positività al test. Naturalmente questa amplificazione è possibile solo se il genoma del coronavirus c’è, se il genoma del coronavirus non c’è il test sarà negativo.
Il test prevede quindi una indagine molecolare complessa eseguita solo in laboratori specializzati che si basa sulla ricerca del materiale genetico del virus.
Il risultato può essere reso disponibile in 3-5 ore ma possono essere necessari anche 1 o 2 gg.
Il pregio di questo test è la grandissima sensibilità, che però è anche un suo limite. Perché anche un paziente con pochi virus nella gola può risultare positivo anche se pochissimo contagioso.
Ma il vero obiettivo è isolare quei soggetti che risultano essere molto contagiosi e per questo è possibile utilizzare il test seguente.
 
Test antigenico rapido (naso-faringeo oppure oro-faringeo) (test diretto): apparentemente il test rapido è simile al test del tampone molecolare. Anche questo test serve a valutare la presenza del virus nel campione clinico. Questa volta però il liquido contenuto nelle provetta in cui è inserito il tampone è del tutto diverso dal precedente. Perché in questo caso sono ricercate le proteine. Il liquido distrugge il virus lasciando intatte le proteine. Queste proteine vengono trasferite su un supporto solido bianco, le proteine vengono messe in contatto con un reagente che le sa riconoscere, il reagente si lega alle proteine del coronavirus e le colora di nero facendo apparire sul tester una barretta nera in corrispondenza al segno +. E’ un test veloce, economico, simile al test di gravidanza, per contro potrebbe individuare solo i soggetti particolarmente contagiosi.
Il tampone deve essere processato nel tempo più breve possibile (entro 1h dal prelievo). In genere il risultato si ottiene in 15-30 minuti. Se l’esito è positivo deve essere eseguito il test molecolare.
L’altro difetto è che non è molto sensibile. A novembre 2020 è stato pubblicato uno studio di virologi tedeschi che hanno analizzato una serie di questi sistemi, individuandone un paio particolarmente precisi.
Il test antigenico rapido, proprio per le caratteristiche che presenta, può essere eseguito in uno studio medico o in aree dedicate senza la necessità di utilizzare un laboratorio.
Alcune regioni li stanno utilizzando per realizzare screening di massa sulla popolazione, così come sui lavoratori in aziende pubbliche e private, e prossimamente anche nelle scuole, con scopo di prevenzione.
 
L’INAIL in collaborazione con il Ministero della Salute ha dedicato sul suo sito un filmato di sintesi sui test ad oggi noti e una linea guida (Nota tecnica ad interim) per la comprensione e la corretta applicazione di test diagnostici negli studi di Pediatri di Libera Scelta e dei Medici di Medicina Generale.
 
Link di riferimento:

Video: Covid-19, nuovo tutorial INAIL sui test diagnostici
Documento: Test di laboratorio per SARS-CoV-2 e loro uso in sanità pubblica
Documento: Esecuzione dei test diagnostici nello studio dei Pediatri di Libera Scelta e dei Medici di Medicina Generale

 
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