Dati INAIL 2018 su infortuni e malattie
01/06/2019
Gli infortuni registrati dall’INAIL nel 2018 sono stati poco più di 645.000, in leggero calo rispetto al 2017 (-0,3%), dei quali sono stati riconosciuti sul lavoro poco più di 409.000 (-4,3% rispetto al 2017). Tra questi, circa il 19% sono infortuni in itinere.
Per quanto concerne gli infortuni mortali, il 2018 ha fatto registrate un serio peggioramento rispetto al 2017: le denunce sono state 1.218, in aumento del 6,1% rispetto al 2017, delle quali i casi accertati sul lavoro ammontano a 704, che rappresenta il 4,5% in più rispetto al 2017. Rimane molto rilevante rispetto al totale, il fenomeno degli infortuni mortali che avvengono in itinere, che nel 2018 sono stati 421, ovvero circa il 60% del totale. Poiché sono ancora aperte le istruttorie per 35 casi, se questi ultimi fossero confermati, la percentuale degli infortuni mortali in itinere rispetto al totale, salirebbe quasi al 65%.
Per quanto concerne il 2019, nei primi cinque mesi è stabile il numero degli infortuni sul lavoro denunciati (269.431 contro 269.332, ovvero +0,04%) e rimane in tendenza all’aumento il dato dei casi mortali, che nello stesso periodo sono stati 2 in più (391).
Crescono anche le denunce di malattie professionali (59.500), +2,6% rispetto al 2017, per le quali, nel 37% dei casi è stata riconosciuta la causa professionale. Nonostante siano trascorsi molti anni dalla sua messa al bando, desta sempre molta impressione il dato dei lavoratori deceduti in conseguenza di patologie correlate all’esposizione ad amianto, pari a 1.177 persone, anche se in forte calo (-16,4%) rispetto al 2017. Sono poco meno di 1.400, le persone che nel 2018 si sono ammalate per le stesse cause.
Nei primi cinque mesi del 2019, anche il dato delle malattie professionali è in lieve aumento (27.385, 372 in più ovvero +1,4%).
Dopo diversi anni di calo costante, il 2018 ha dunque fatto registrare un’inversione di tendenza, che sembra mantenersi anche nell’anno in corso. Risulta necessario per tutti i protagonisti della prevenzione, dai datori di lavoro, ai dirigenti, ai preposti, ai medici, ai tecnici della sicurezza, agli organi di controllo, agli stessi lavoratori, anche attraverso le loro rappresentanze, applicare sempre maggiore impegno, rigore ed attenzione, per riportare il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali, verso una costante ed il più possibile veloce, tendenza alla diminuzione.