Decisione UE a contrasto delle microplastiche: Definiti i criteri di misurazione

24/05/2024

Con Decisione delegata (UE) 2024/1441 della Commissione, dell'11 marzo 2024 (in GUUE del 21 maggio 2024), che integra la direttiva (UE) 2020/2184 la Commissione Europea ha inteso definire un quadro regolatorio a contrasto del diffuso fenomeno del rilascio delle microplastiche nell’ambiente, negli alimenti e nelle acque destinate al consumo umano, stabilendo metodiche di misura, anche al fine di raccogliere informazioni sugli effetti biologici e sull’esposizione alle stesse. La decisione è immediatamente esecutiva per gli Stati membri dell’UE.
 
  • Obiettivo: Creare una metodologia per misurare le microplastiche nell'acqua potabile, che sarà inclusa nell’elenco di controllo una volta soddisfatte le condizioni previste.
  • Esame degli studi: La Commissione ha analizzato studi pubblicati per identificare metodi di separazione, raccolta e tecniche di analisi delle microplastiche, valutando capacità e limiti delle tecniche usate.
  • Categorie di tecniche di analisi:
  1. Microspettroscopia ottica infrarossa (IR) o Raman: Identificano il tipo di polimero e forniscono informazioni su dimensioni e forma delle particelle.
  2. Analisi termica: Identifica e quantifica la massa totale dei polimeri, ma non fornisce informazioni su numero, dimensioni o forma delle particelle.
  • Confronto con librerie spettrali: Entrambe le tecniche richiedono il confronto con librerie di spettri di polimeri noti per identificare le microplastiche.
  • Livelli di microplastiche rilevati: Variavano significativamente, ma i dati europei si concentrano su livelli più bassi, per i quali le tecniche IR o Raman sono più affidabili.
  • Monitoraggio pragmatico: Data la varietà dei polimeri, si suggerisce di concentrarsi su un gruppo ristretto di polimeri noti presenti nell'ambiente e nell'acqua potabile.
  • Nomina di esperti: La Commissione ha consultato esperti per sviluppare la metodologia più appropriata.
  • Rappresentatività dei campioni: I campioni devono rappresentare il sistema di fornitura dell'acqua e dovrebbero essere raccolti secondo procedure standardizzate.
  • Proporzionalità della metodologia: La metodologia deve essere proporzionata, adeguata e cost-effective, tenendo conto delle difficoltà nel monitoraggio delle microplastiche.
  • Flessibilità: La metodologia consente l'uso di diverse attrezzature di campionamento e tecniche di analisi, purché soddisfino determinati requisiti per la raccolta e l'identificazione delle particelle.
  • Classificazione delle microplastiche: Le microplastiche devono essere classificate in base a categorie predefinite di dimensione, forma e composizione per ridurre la complessità dei dati.
La decisione adottata formalizza questa metodologia per misurare le microplastiche nell'acqua potabile, come dettagliato nell'allegato della decisione stessa.
 
In particolare sono richiamati i “polimeri prioritari” da prendere in considerazione nell’identificazione delle microplastiche costituiti da:
 
i) Polietilene (PE);
ii) Polipropilene (PP);
iii) Polietilene tereftalato (PET);
iv) Polistirene (PS);
v) Polivinilcloruro (PVC);
vi) Poliammide (PA);
vii) Poliuretano (PU);
viii) Polimetilmetacrilato (PMMA);
ix) Politetrafluoroetilene (PTFE);
x) Policarbonato (PC)
 
viene definita una “classificazione per dimensioni” in base al diametro sferico equivalente delle particelle di microplastica.
 
Area Legale

Decisione delegata (UE) 2024_1441_Microplastiche
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