Decreto di attuazione del Piano Transizione 5.0
16/09/2024
Il Decreto Transizione 5.0 è stato approvato il 26 luglio 2024 e pubblicato come Decreto Ministeriale 24 luglio 2024 in GU del 6 agosto 2024, n. 183. Questo decreto, firmato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze.
Disciplina l’implementazione del Piano Transizione 5.0, che mira a sostenere la transizione del sistema produttivo italiano verso un modello di produzione più efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili. In particolare, il Decreto stabilisce criteri e modalità per l'accesso ai crediti d'imposta destinati alle imprese che effettuano investimenti in strutture produttive finalizzati alla riduzione dei consumi energetici.
Ambito di applicazione
Il Decreto disciplina l’implementazione del Piano Transizione 5.0, che mira a sostenere la transizione del sistema produttivo italiano verso un modello di produzione più efficiente sotto il profilo energetico, sostenibile e basato sulle fonti rinnovabili. In particolare, il Decreto stabilisce criteri e modalità per l'accesso ai crediti d'imposta destinati alle imprese che effettuano investimenti in strutture produttive finalizzati alla riduzione dei consumi energetici.Quali obiettivi si pone il provvedimento e quali novità introduce
Gli obiettivi principali del Decreto sono:
- Ridurre i consumi energetici delle imprese italiane di almeno 0,4 Mtep nel periodo 2024-2026.
- Promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
- Migliorare la sostenibilità ambientale delle attività produttive.
Le novità introdotte comprendono:
- L’istituzione di un credito d’imposta per investimenti in efficienza energetica.
- La promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo.
- L’obbligo per i progetti di rispettare il principio DNSH (Do No Significant Harm) per garantire che non arrechino danni significativi all’ambiente.
Su quali altri provvedimenti precedenti interviene per attuare modifiche
Il Decreto interviene su vari provvedimenti precedenti per attuare modifiche e integrazioni, tra cui:
- Decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, per quanto riguarda l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.
- Decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, istitutivo del Piano Transizione 5.0.
- Legge 11 dicembre 2016, n. 232, per l’individuazione dei beni materiali e immateriali strumentali all’esercizio d’impresa.
Quali soggetti possono beneficiare delle misure
Sono potenzialmente beneficiarie tutte le imprese residenti nel territorio italiano, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Sono escluse le imprese in stato di fallimento, liquidazione, o sottoposte a procedure concorsuali.Che cosa viene richiesto ai soggetti coinvolti
Alle imprese coinvolte viene richiesto di:
- Effettuare investimenti in beni materiali e immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa che comportino una riduzione dei consumi energetici.
- Rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
- Garantire che i progetti di innovazione rispettino il principio DNSH.
Quali strategie, procedure, criteri, sono previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Per raggiungere gli obiettivi prefissati, il Decreto prevede:
- Crediti d’imposta per incentivare investimenti in efficienza energetica e autoproduzione di energia rinnovabile.
- Formazione del personale nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica.
- Criteri rigorosi per l’ammissibilità dei progetti, inclusi requisiti di risparmio energetico e rispetto delle normative ambientali.
Quali i vantaggi e i benefici attesi
I vantaggi e benefici attesi includono:
- Riduzione dei costi energetici per le imprese.
- Miglioramento della sostenibilità ambientale delle attività produttive.
- Incentivazione dell'innovazione tecnologica nel settore produttivo.
- Creazione di nuove opportunità di lavoro nel campo delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.
Quali strumenti di finanziamento, contributi, aiuti o agevolazioni autorizzative si prevedono
Il Decreto prevede l'assegnazione di crediti d’imposta alle imprese che investono in progetti di innovazione volti alla riduzione dei consumi energetici. Sono previsti anche fondi per la formazione del personale e per l'acquisto e installazione di impianti di autoproduzione di energia rinnovabile.
I principali strumenti includono:
1 - Credito d'Imposta:
Il credito d'imposta è determinato sulla base delle spese agevolabili per gli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita nell'ambito di ciascun progetto di innovazione.
Le aliquote del credito d'imposta variano in funzione della riduzione dei consumi energetici ottenuta:
- 35% del costo per investimenti fino a 2.500.000 euro, 15% per investimenti tra 2.500.000 e 10.000.000 euro, e 5% per investimenti oltre 10.000.000 euro fino a 50.000.000 euro per riduzioni dei consumi energetici del 3% (struttura produttiva) o del 5% (processi).
- 40% del costo per investimenti fino a 2.500.000 euro, 20% per investimenti tra 2.500.000 e 10.000.000 euro, e 10% per investimenti oltre 10.000.000 euro fino a 50.000.000 euro per riduzioni dei consumi energetici del 6% (struttura produttiva) o del 10% (processi).
- 45% del costo per investimenti fino a 2.500.000 euro, 25% per investimenti tra 2.500.000 e 10.000.000 euro, e 15% per investimenti oltre 10.000.000 euro fino a 50.000.000 euro per riduzioni dei consumi energetici superiori al 10% (struttura produttiva) o del 15% (processi).
2 - Agevolazioni per la Formazione:
Sono agevolabili le spese per attività di formazione del personale erogate da soggetti esterni all’impresa, con percorsi di durata non inferiore a 12 ore e che prevedano un esame finale con attestazione del risultato.
I soggetti abilitati all’erogazione delle attività di formazione includono enti accreditati presso le Regioni o Province autonome, università, enti pubblici di ricerca, e altri centri di competenza.
3 - Autoproduzione di Energia da Fonti Rinnovabili:
Gli investimenti in impianti con moduli fotovoltaici iscritti al registro e che rispondono a requisiti di carattere territoriale e tecnico sono agevolabili, con un calcolo del credito d’imposta basato sui costi di investimento.
Le spese relative agli investimenti in impianti che comprendono moduli specifici concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari rispettivamente al 120% e 140% del loro costo.
4 - Cumulo delle Agevolazioni:
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali, purché non porti al superamento del costo sostenuto. Non è cumulabile con il credito d’imposta per investimenti in beni nuovi strumentali e altri specifici crediti d’imposta.
5 - Procedura di Accesso e Utilizzo del Credito d'Imposta:
Le imprese devono trasmettere una comunicazione preventiva al GSE, contenente informazioni sul progetto di innovazione e l’impegno a rispettare gli obblighi previsti.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 telematico, con specifici termini e modalità di utilizzo.Timeline delle misure previste
Le misure incluse nel Decreto seguono la seguente timeline:
- Primo trimestre 2024: Entrata in vigore del decreto con la definizione dei criteri per gli interventi ammissibili.
- Secondo trimestre 2026: Notifica della concessione di tutte le risorse PNRR destinate all’intervento.
- Secondo trimestre 2026: Obiettivo di risparmio energetico di 0,4 Mtep.
Quali autorità effettuano controlli, valutazioni e rilasciano autorizzazioni
Le autorità responsabili per i controlli e le valutazioni includono:
- Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
- Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per la gestione tecnica delle misure di autoproduzione di energia.
- Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il rispetto delle normative ambientali.
Quale apparato sanzionatorio previsto in caso di violazioni alle disposizioni
Il Decreto prevede sanzioni amministrative e penali per le imprese che non rispettano gli obblighi stabiliti, inclusa la revoca dei benefici fiscali e il recupero dei crediti d’imposta indebitamente ottenuti.Cosa si prevede per PMI e start up
Per PMI e start-up, il Decreto prevede misure specifiche per facilitare l'accesso ai crediti d’imposta e agli altri benefici, come semplificazioni burocratiche e supporto tecnico per la presentazione dei progetti di innovazione.Quali sono i tempi di entrata in vigore e di applicazione
Il Decreto entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Le misure previste saranno applicabili ai progetti avviati a partire dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025.