Decreto Legge 17 ottobre 2024 n 153 Procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientali

04/11/2024

Il Decreto-Legge 17 ottobre 2024, n. 153, introduce disposizioni urgenti in materia ambientale, con l'obiettivo di semplificare i procedimenti di valutazione e autorizzazione, promuovere l'economia circolare e affrontare questioni di dissesto idrogeologico e bonifica di siti contaminati.
Il DL punta a snellire e rendere più efficaci attività amministrative ambientali in Italia, favorendo allo stesso tempo l'adozione di pratiche sostenibili e il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), con particolare attenzione alla tutela delle risorse naturali e alla promozione delle energie rinnovabili.

I temi principali trattati

1. Razionalizzazione delle procedure di valutazione ambientale:
 
  • Sono introdotte modifiche al D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), in particolare con riguardo all'articolo 8, dove vengono ridefinite le priorità dei progetti strategici nazionali, con riferimento a quelli legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e al Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). Questi progetti avranno priorità nelle procedure di valutazione, con un focus su impianti di energia rinnovabile (idrogeno verde, fotovoltaico, eolico).
2. Promozione dell'economia circolare:
 
  • Sono previsti interventi volti a favorire il riutilizzo di materiali derivanti dalla costruzione di infrastrutture, riducendo il ricorso alle discariche. Si prevede un piano integrato per la gestione dei rifiuti e dei materiali, con l’obiettivo di migliorare il recupero e riutilizzo nell’ambito della costruzione della diga foranea di Genova.
3. Semplificazione delle bonifiche di siti contaminati:
 
  • Vengono introdotte misure che permettono una maggiore velocità nei procedimenti di bonifica, con una collaborazione rafforzata tra le autorità competenti e le agenzie regionali per la protezione ambientale (ARPA). Viene consentito il coinvolgimento di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) in caso di mancato riscontro da parte delle ARPA locali, facilitando la definizione dei piani di caratterizzazione per i siti inquinati.
4. Misure per la gestione della crisi idrica:
 
  • Viene incentivato l'uso di acque affinate (trattate e sottoposte a ulteriore affinamento) in conformità con la normativa europea (Regolamento UE 2020/741). Le regioni e le province autonome possono adottare misure di emergenza in caso di deterioramento temporaneo delle risorse idriche dovuto a siccità o altre cause naturali.
 
5. Transizione energetica:
 
  • Il decreto introduce modifiche per promuovere la transizione energetica anche nel settore della difesa, con la possibilità di sviluppare piani per l'efficientamento energetico delle infrastrutture militari.
6. Bonifiche e sostenibilità del suolo:
 
  • Viene introdotto un sistema di censimento e monitoraggio delle attività di bonifica e mitigazione del dissesto idrogeologico, tramite la piattaforma ReNDiS, con l'obbligo per i soggetti attuatori di inserire informazioni aggiornate sui progetti.

Dal punto di vista tecnico

Il decreto prevede una serie di interventi normativi volti a semplificare e velocizzare le procedure amministrative e decisionali nei seguenti ambiti:
 
1. Semplificazione delle autorizzazioni ambientali:
 
  • Le modifiche introdotte nel decreto mirano a ridurre i tempi e i passaggi burocratici necessari per ottenere le autorizzazioni ambientali. Per esempio, i progetti di interesse strategico nazionale, come quelli legati al PNRR e al PNIEC, vengono trattati con priorità rispetto ad altri, con regole più chiare su come valutare tali progetti e garantire una gestione più rapida delle pratiche.
  • Il decreto, inoltre, stabilisce che alcuni tipi di progetti legati alle energie rinnovabili, come quelli su impianti di idrogeno verdefotovoltaico ed eolico, vengano trattati come prioritari e godano di un iter accelerato, diminuendo così la durata dei procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
2. Chiarezza e riduzione delle complessità procedurali:
 
  • Il decreto introduce norme per evitare sovrapposizioni di competenze tra diverse autorità, come la Commissione Tecnica VIA-VAS e la Commissione PNRR-PNIEC, permettendo una redistribuzione dei progetti tra le commissioni in base alla capacità operativa. Questo evita rallentamenti e inefficienze legati a una possibile congestione delle commissioni stesse.
  • Viene eliminata la possibilità di richieste multiple di chiarimenti da parte delle autorità competenti, fissando limiti temporali rigidi per la richiesta di integrazioni documentali. Questo previene ritardi causati da ripetute richieste che allungano il procedimento.
3. Delega e potenziamento delle amministrazioni:
 
  • Il decreto consente alle amministrazioni pubbliche di avvalersi del supporto operativo del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per accelerare le procedure legate ai progetti di produzione di energia rinnovabile. Questo snellisce il lavoro degli enti pubblici e ne aumenta l'efficienza, delegando ad enti tecnici specifici alcune fasi operative. 
4. Riduzione del carico amministrativo:
 
  • Viene data la possibilità di accorpare alcune fasi procedurali nei processi di bonifica ambientale, con l'obiettivo di ridurre il numero di decisioni separate da adottare per avviare tali interventi. Ad esempio, il piano di caratterizzazione dei siti contaminati può essere approvato congiuntamente con il progetto di bonifica, evitando duplicazioni.
5. Velocizzazione degli interventi di difesa del suolo:
 
  • Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico e la gestione delle crisi idriche, il decreto impone che le amministrazioni che gestiscono gli interventi alimentino tempestivamente la piattaforma ReNDiS per garantire un monitoraggio e una gestione più coordinata e veloce degli interventi.
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