Differenze tra "sequestro preventivo" e "confisca" di macchine e attrezzature
11/11/2024
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, la confisca di beni, in particolare macchinari e attrezzature, può essere disposta dal magistrato se tali beni sono stati utilizzati per commettere reati o se la loro pericolosità è tale da giustificare una misura ablativa definitiva.
Prima della confisca, il sequestro preventivo può essere disposto dalla polizia giudiziaria, ma deve essere convalidato dall'autorità giudiziaria.
Lo spunto di approfondimento ci viene dall’analisi della sentenza della Corte di Cassazione, Sez. 3, n. 36343 del 30 settembre 2024.
La Corte ha esaminato la responsabilità dell’imputato, A.A., in relazione a numerose violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro. In particolare, i capi di imputazione coprivano diverse contravvenzioni previste dal D.Lgs. 81/08, segnatamente il mancato rispetto di specifiche misure di sicurezza sui luoghi di lavoro. Le violazioni addebitate riguardavano, tra gli altri, l'assenza di adeguati dispositivi di protezione per i lavoratori, la mancata predisposizione delle procedure di emergenza e la mancanza di documentazione obbligatoria riguardante la gestione della sicurezza aziendale.
Il Tribunale di Napoli Nord, in primo grado, aveva ritenuto l’imputato colpevole di diverse violazioni degli obblighi imposti dal D.Lgs. 81/08 e lo aveva condannato alla pena di 5.800,00 euro di ammenda. Oltre alla sanzione pecuniaria, il Tribunale aveva disposto anche la confisca e la vendita all'asta dei beni sequestrati.
A fronte del ricorso presentato alla Corte di Cassazione, contestando la sentenza di primo grado per diversi motivi, la stessa ha accolto il solo quarto motivo di ricorso, rilevando che il Tribunale aveva omesso di motivare adeguatamente la confisca dei beni, limitandosi a richiamare l’art. 240 c.p. senza fornire una spiegazione dettagliata delle ragioni giuridiche e fattuali alla base di tale decisione. Di conseguenza, la sentenza del Tribunale è stata annullata limitatamente alla confisca, con rinvio al Tribunale di Napoli Nord per un nuovo giudizio su questo punto.
Approfondiamo dunque gli istituti del sequestro preventivo e della confisca in ambito HSE.
L'art. 240 del Codice Penale disciplina la confisca facoltativa e obbligatoria dei beni collegati a un reato, stabilendo i presupposti giuridici per l'adozione di questa misura. Nel contesto della sicurezza sul lavoro, la confisca può essere disposta quando i beni, strumenti o macchinari sono stati impiegati per commettere un reato o quando essi derivano dall’attività criminosa. Tuttavia, vi sono condizioni specifiche che devono essere soddisfatte.
Presupposti della confisca in materia di sicurezza sul lavoro
- Nesso tra il bene e il reato: La confisca è giustificata quando i beni sono collegati direttamente all’illecito commesso, come nel caso di macchinari non a norma che hanno causato incidenti o messo in pericolo la sicurezza dei lavoratori.
- Confisca facoltativa: È possibile quando il bene costituisce lo strumento o il mezzo attraverso cui è stato commesso il reato, ma non è necessariamente obbligatoria. È il caso di macchinari che, pur essendo utilizzati per commettere l'illecito, non sono stati costruiti o modificati appositamente per commettere tale reato.
- Confisca obbligatoria: Questa avviene quando il bene in questione è stato oggetto del reato o è stato prodotto direttamente dall'attività illecita. In materia di sicurezza sul lavoro, la confisca obbligatoria può riguardare, ad esempio, attrezzature il cui uso ha violato norme di sicurezza specifiche, soprattutto se hanno causato danni fisici ai lavoratori.
- Proporzionalità della misura: La confisca deve essere adeguata e proporzionata rispetto all'illecito commesso. La giurisprudenza ritiene che l’adozione di questa misura debba tenere conto della gravità dell’infrazione e del pericolo creato per la sicurezza dei lavoratori.
- Finalità preventiva e repressiva: La confisca mira non solo a reprimere il reato, ma anche a impedire che il bene possa essere nuovamente utilizzato per commettere altre violazioni. Nel contesto della sicurezza sul lavoro, ciò assume un'importanza particolare, poiché la confisca di macchinari pericolosi è una misura preventiva per evitare ulteriori rischi.
Chi può disporre la confisca
In materia di confisca, è essenziale distinguere tra il sequestro preventivo e la successiva confisca.
- Sequestro preventivo: Il sequestro preventivo dei beni può essere disposto, in via provvisoria, dal pubblico ministero o dalla polizia giudiziaria (PG) su autorizzazione del pubblico ministero, ai sensi degli artt. 321 e 355 c.p.p.. Il sequestro è una misura cautelare, temporanea, adottata per impedire l’ulteriore uso illecito del bene durante le indagini. In situazioni di emergenza, i funzionari di polizia giudiziaria possono procedere al sequestro d'urgenza, riferendo poi al magistrato per la convalida.
- Confisca: La confisca definitiva, invece, può essere disposta solo da un giudice al termine del procedimento penale. Essa segue una condanna definitiva e può essere disposta solo in presenza dei presupposti di cui all'art. 240 c.p. La confisca obbligatoria deve essere espressamente motivata nel provvedimento del giudice, che deve indicare la sussistenza dei requisiti di legge e i motivi per cui tale misura è necessaria per garantire la tutela della sicurezza e prevenire ulteriori illeciti.
Differenze tra ruolo della polizia giudiziaria e ruolo del magistrato
- Polizia giudiziaria (PG): Può disporre il sequestro preventivo di beni per evitare che essi vengano utilizzati per commettere altri reati, soprattutto in situazioni di urgenza. Tuttavia, la PG non può disporre la confisca definitiva, ma deve riferire al pubblico ministero (PM) o al giudice per ottenere la convalida del sequestro.
- Magistrato: Solo il magistrato può disporre la confisca definitiva dei beni con un provvedimento motivato, che può essere adottato a seguito di condanna o in caso di accertata responsabilità penale. La confisca è dunque una misura che segue il sequestro preventivo e richiede una decisione giudiziale sulla responsabilità del reato.