D.Lgs. 209/99: "apparecchi contenenti PCB"

Il D.lgs 209\99, definisce "apparecchi contenenti PCB": qualsiasi apparecchio che contiene o è servito a contenere PCB e che non ha costituito oggetto di decontaminazione. Gli apparecchi di un tipo che possono contenere PCB sono considerati contenenti PCB a meno che sussistono fondati motivi di presumere il contrario" [art. 2 comma b]. Si rammenta che il suddetto decreto, per gli apparecchi contenenti PCB con volume superiore a 5 dm3, ha previsto che:

  1. la decontaminazione o lo smaltimento degli apparecchi contenenti fluidi con PCB sopra lo 0,05% (cioè superiore a 500 mg/Kg) in peso (per altro soggetti a obbligo di dichiarazione) avvenga entro il 31/12/2010;
  2. gli apparecchi contenenti fluidi con una percentuale di PCB compresa tra lo 0,005 e lo 0,05 in peso (cioè tra 50 e 500 mg/Kg) vengano smaltiti al termine della loro vita operativa, qualora non decontaminati;
  3. i trasformatori, e solo tali apparecchiature elettriche, possano essere utilizzati, in attesa di essere decontaminati o smaltiti, solo se sono in buono stato funzionale, non presentino perdite di fluidi ed i PCB in essi contenuti siano conformi alle norme tecniche (analisi /diagnosi fluido e ispezione visiva).

Pertanto è necessario verificare che le proprie apparecchiature siano esenti da PCB. Ciò significa che se non si è già in possesso di un certificato che attesti l'assenza di PCB, è necessario eseguire un' analisi per accertare la presenza o meno di PCB nel fluido secondo i metodi CEI EN 61619 – 1998 e EN 12766 – 2000 Parte 1,2,3 (CEI 10-38:2002 Art.4.4) ed in conformità alla nuova norma CENELEC TR 50503:2010.

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