Fibre artificiali vetrose: cosa sono e come vengono utilizzate

23/05/2022

Le FAV sono fibre inorganiche a struttura amorfa, costituite da silicio e ossidi in concentrazioni variabili.

A seconda di tali concentrazioni è possibile classificarle in due categorie: lane minerali (ossidi alcalini e ossidi alcalino-terrosi superiori al 18% in peso) e fibre ceramiche refrattarie (ossidi alcalini e ossidi alcalino-terrosi pari o inferiori al 18% in peso). Per stabilire la cancerogenicità delle FAV, oltre alla % di ossidi, vengono considerati il diametro medio geometrico e la biopersistenza delle fibre stesse.

Al giorno d’oggi vengono largamente utilizzate, sia nell’industria che nel settore dell’edilizia, in seguito al divieto di utilizzo dell’amianto e grazie alle innumerevoli proprietà chimico-fisiche che le contraddistinguono.

L’esposizione a tali fibre, che dipende da diversi fattori come la consistenza del materiale stesso o lo stato di conservazione, avviene tramite occhi, pelle e inalazione delle fibre aerodisperse. Tale esposizione può dare conseguenze “lievi” come irritazioni della pelle, mucose e occhi ma può arrivare a causare effetti più gravi come infiammazioni dell’apparato respiratorio o addirittura forme tumorali come il mesotelioma. A tale proposito il datore di lavoro deve effettuare la valutazione del rischio, adottando idonee misure di prevenzione e protezione (D.Lgs. 81/2008) al fine di ridurre al minimo l’esposizione del lavoratore a materiali fibrosi. Si specifica che per i soggetti esposti a FCR è prevista la sorveglianza sanitaria obbligatoria.
I laboratori Made Hse stanno mettendo a punto la caratterizzazione delle fibre artificiali vetrose (FAV) in campioni aerodispersi ed in campioni in massa e l’analisi delle fibre di amianto mediante microscopio elettronico a scansione (SEM) tramite sonda EDX.

 
Laboratori di Analisi MADE HSE
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