Formazione salute e sicurezza sul lavoro: approvata la nuova Delibera Regione Lombardia n. XII/4499

17/06/2025

Con la Delibera n. XII/4499 del 3 giugno 2025, la Regione Lombardia ha approvato un Protocollo d’Intesa con le parti sociali per riformare radicalmente il sistema formativo in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Tra le principali novità: l’istituzione di un elenco regionale dei soggetti formatori, una piattaforma digitale obbligatoria per la tracciabilità dei corsi e degli attestati, e un sistema articolato di controlli ex-ante, in itinere ed ex-post. È prevista inoltre una legge regionale con sanzioni amministrative per garantire trasparenza, qualità ed efficacia dei percorsi formativi.
MADE HSE ha analizzato criticamente la delibera tramite la tabella di confronto tra Delibera XII/4499 e ASR 59/2025.

ASR 59/2025

DGR Lombardia n. XII 4499 del 3 giugno 2025

1 - Riconoscimento nazionale vs accreditamento regionale
Stabilisce che gli attestati rilasciati in base all'accordo hanno validità su tutto il territorio nazionale.

Consente la formazione da parte di soggetti non accreditati, ma solo se rientranti tra i soggetti formatori “istituzionali” o “altri soggetti” autorizzati (es. datori di lavoro per i propri dipendenti).
Rivedere i requisiti per l’accreditamento dei soggetti formatori, introducendo una sezione specifica dell’albo regionale.
Impatto: Un ente formatore lombardo, pur conforme a livello nazionale, potrebbe essere escluso dalla piattaforma o dai riconoscimenti regionali, generando frizioni sulla validità degli attestati al di fuori della Lombardia o all’interno per operatori esterni.
2. Modalità di erogazione dei corsi
Definisce con precisione le modalità erogative accettate:
  • presenza,
  • videoconferenza sincrona
  • e-learning
  • modalità mista
con relativi requisiti tecnici e organizzativi molto dettagliati (es. tracciabilità, autenticazione, durata, interazioni).
Pur recependo formalmente l’Accordo, esprime un orientamento restrittivo: valorizzare al massimo la formazione pratica in presenza limitare la FAD/e-learning per favorire efficacia didattica.
Impatto: Le aziende lombarde con sedi in altre regioni o gli enti nazionali potrebbero trovarsi in difficoltà a uniformare i corsi, perché un corso e-learning valido in altre regioni potrebbe essere non accettato in Lombardia, o viceversa.
3. Tracciabilità e controlli
Prevede il controllo dei soggetti formatori e delle attività formative ma non impone un sistema informatico unificato; il monitoraggio è rimandato a un atto futuro nazionale. Annuncia la creazione di una piattaforma informatica regionale obbligatoria, a cui tutti i soggetti erogatori in Lombardia dovranno registrarsi, anche quelli non accreditati.

Prevede anche l’istituzione di una legge regionale con sanzioni amministrative in caso di inadempienze.
Impatto: Questo crea una duplicazione di adempimenti per soggetti che operano su più territori. Una sede aziendale o un ente formativo nazionale dovrà adattarsi a regole lombarde specifiche non previste dall’accordo nazionale.
4. Titoli e requisiti dei docenti
Richiede il rispetto del DM 6 marzo 2013 per i requisiti dei docenti, senza ulteriori specificazioni per l'accesso. Prevede di innalzare il titolo di studio di accesso per i docenti che svolgono formazione in materia di sicurezza.
Impatto: Un docente valido in base all’ASR nazionale potrebbe non essere ritenuto idoneo in Lombardia, ostacolando l’erogazione uniforme della formazione a livello interregionale.
5. Formazione e portabilità
Garantisce credito formativo permanente per la formazione generale e validità nazionale degli attestati. Pone un focus sulla tracciabilità e portabilità interna alla regione, promuovendo la registrazione su piattaforma regionale e il riconoscimento all'interno di nuovi contesti lavorativi.
Impatto: Il rischio è che attestati validi a livello nazionale siano considerati “non tracciabili” o meno riconoscibili in Lombardia, se non caricati sulla piattaforma regionale.
 

Conclusioni operative

Per le aziende lombarde (soprattutto multisede):
 
  • Occorrerà armonizzare le procedure formative per evitare corsi ritenuti non validi da ATS Lombardia, pur essendo legittimi altrove.
  • Rischio concreto di duplicazione corsi per adeguarsi alle richieste regionali.
Per gli enti formativi lombardi:
 
  • Necessario adeguarsi rapidamente alla nuova piattaforma e alle regole lombarde.
  • Potrebbero sorgere difficoltà nella collaborazione interregionale, specie con enti non vincolati a tali obblighi.
Per entrambi:
 
  • È fortemente consigliata la predisposizione di un protocollo interno che distingua chiaramente corsi validi a livello nazionale e quelli con requisiti aggiuntivi lombardi, documentando i criteri adottati e archiviando tracciabilità

Il nostro auspicio

Alla luce della prevista convocazione del tavolo tecnico in Regione Lombardia, con il coinvolgimento delle Direzioni Generali competenti (Welfare e Istruzione Formazione Lavoro), delle Parti Sociali e delle associazioni datoriali, annunciato per l’estate 2025 e finalizzato all’attuazione operativa delle disposizioni contenute nella DGR Lombardia n. XII/4499 del 3 giugno 2025, si formula l’auspicio che il percorso di recepimento regionale dell’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 possa svilupparsi in modo coerente con i principi condivisi a livello nazionale e con il lavoro tecnico-istituzionale svolto negli ultimi anni.
 
Appare fondamentale che il periodo transitorio di dodici mesi, espressamente previsto dall’Accordo, venga pienamente valorizzato non come occasione di deroga, ma come spazio di accompagnamento e consolidamento delle nuove regole, evitando interventi affrettati o interpretazioni regionali che contraddicano metodologie già validate e sottoscritte dalla stessa Regione Lombardia.
 
In tal senso, si confida che le scelte attuative non disattendano, né in lettera né in spirito, il delicato equilibrio costruito faticosamente in ambito interistituzionale, che ha consentito di definire standard unitari per la formazione in materia di salute e sicurezza, garantendo al contempo autonomia regionale e uniformità nazionale.
 
Il coinvolgimento della Regione tra i sottoscrittori dell’Accordo nazionale costituisce un impegno di responsabilità e coerenza: disconoscerne oggi l’impianto o introdurre unilateralmente vincoli non coordinati rischierebbe di vanificare anni di lavoro concertato e di generare disorientamento negli operatori, nelle imprese e negli enti formativi.
 
Con questo spirito, si auspica che il confronto previsto nel tavolo tecnico possa svolgersi in un clima di leale cooperazione, orientato alla piena attuazione del nuovo assetto formativo nel rispetto della cornice condivisa a livello nazionale.
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