INAIL Fact Sheet - Interazione uomo macchina

11/11/2024

Il documento "INAIL Fact Sheet - Interazione uomo macchina" che si allega fornisce una panoramica sull'interazione tra operatore e macchine autonome o semiautonome, sottolineando i rischi cognitivi associati. Le principali indicazioni sono:
 
  1. Valutazione del rischio: Il rischio associato all'uso scorretto "ragionevolmente prevedibile" di macchine è difficile da stimare, poiché dipende da molteplici configurazioni e comportamenti umani. Viene proposto un approccio di progettazione che consideri gli stati cognitivi dell'operatore per migliorare la sicurezza.
  2. Trasformazione digitale: La digitalizzazione ha portato l'uso di tecnologie avanzate che richiedono un'interazione costante tra uomo e macchina, riducendo alcuni rischi fisici ma introducendo rischi legati al carico mentale.
  3. Approccio umanocentrico: Si promuove un passaggio da un design "macchinocentrico" a uno "umanocentrico", in linea con l’Industria 5.0, per considerare lo stress e il comfort dell'operatore, puntando alla prevenzione degli errori.
  4. Impianto normativo: Il documento menziona il Regolamento UE 2023/1230 e la direttiva UNI EN ISO 12100, che richiedono la valutazione dei rischi e l’inclusione di considerazioni sulle prestazioni cognitive.
  5. Stati cognitivi critici: Viene approfondito l'impatto degli stati cognitivi come il "mind wandering", "effort withdrawal" e la "cecità inattentiva", che possono portare a errori durante l'uso delle macchine, suggerendo la progettazione per ridurre il carico cognitivo.
  6. Progetti di ricerca: INAIL sta sviluppando progetti (BRIC) per migliorare la sicurezza con tecnologie avanzate come la realtà mista e robotica collaborativa, mirati a misurare e adattarsi allo stato cognitivo degli operatori.
 
Di particolare interesse il richiamo di cui al punto 5.) agli stati cognitivi critici, definiti come condizioni mentali che possono influenzare negativamente la performance dell'operatore durante l'interazione con le macchine, aumentando la probabilità di errori involontari e di comportamenti scorretti. La comprensione di questi stati è essenziale per prevenire situazioni di rischio nell'ambiente lavorativo. Gli stati analizzati includono:
 
  • Mind wandering (Vagabondaggio mentale): Questo stato si riferisce alla perdita di attenzione sul compito, poiché l'operatore si distrae pensando ad altro. È un fenomeno di disattenzione che porta a errori come dimenticanze o scarsa accuratezza nell’esecuzione di attività, soprattutto quando si è troppo confidenti nel compito o si tende a ripetere azioni in modo automatico.
  • Effort withdrawal (Ritiro dallo sforzo): In questa condizione, l’operatore riduce volontariamente le risorse cognitive dedicate al compito per risparmiare energia. Ciò può manifestarsi nell’adozione di modalità operative più facili o meno impegnative, ma potenzialmente rischiose. Questo comportamento può derivare dalla fatica mentale o dalla ripetitività delle azioni, inducendo strategie meno sicure per completare il compito.
  • Perseveranza: Si tratta di un comportamento in cui l’operatore continua a eseguire un'azione anche quando le condizioni cambiano e non giustificano più quella risposta. La perseveranza può portare a una mancanza di adattamento nelle attività in corso e aumentare il rischio di errori. Un esempio è l'insistenza in una determinata azione senza adeguarsi alle nuove richieste del sistema.
  • Cecità e Sordità Inattentiva: Questi fenomeni di disattenzione comportano l’incapacità dell’operatore di percepire stimoli visivi o uditivi rilevanti per la sicurezza, portando a errori dovuti alla distrazione. In particolare, l’operatore potrebbe ignorare un rischio per eccessiva concentrazione sull'obiettivo principale, non percependo altri segnali importanti per la sicurezza.
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