Le caratteristiche di un'acqua potabile

20/02/2019

Sin dal passato, si è sempre posto il problema della qualità dell’acqua da bere, e nei secoli si è evoluto il concetto stesso di potabilità.

Un’acqua si definiva potabile secondo le sue proprietà organolettiche; quindi era consumabile quando fosse "limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, priva cioè di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l'uomo".

Nel corso del tempo, il progresso delle conoscenze in ambito scientifico è stato accompagnato da un adeguamento normativo che ha imposto sempre più attenzioni alla qualità delle acque. Il D.lgs. 31/2001 disciplina il campo delle acque potabili e definisce anche i parametri analitici ai quali un'acqua deve sottostare per poter essere definita potabile. All’interno del decreto, sono elencate:

  • Le varie definizioni di acque destinate al consumo umano;
  • Gli obblighi generali, cioè le caratteristiche che deve rispettare un’acqua potabile;
  • I controlli interni ed esterni intesi a garantire che le acque destinate al consumo umano soddisfino, i requisiti del presente decreto;
  • L’assicurazione di qualità del trattamento, delle attrezzature e dei materiali;
  • I provvedimenti e le limitazioni dell'uso;
  • Le sanzioni.

Le principali analisi caratterizzanti un’acqua destinata al consumo umano si possono così riassumere:

  • Alcalinità: è la capacità tampone dell’acqua, cioè la capacità di opporsi alle variazioni di pH;
  • Metalli e metalli pesanti: come arsenico, cromo, ferro e manganese; molti metalli pesanti sono cancerogeni.
  • Ammonio: è un indicatore di possibile inquinamento da batteri, da reflui animali o da scarichi urbani;
  • Anioni: come cloruri, nitriti, nitrati e solfati;
  • Conducibilità: indica il contenuto di sali disciolti nell’acqua;
  • Durezza: è il contenuto di sali di calcio e magnesio in un’acqua;
  • Ossidabilità: indica la contaminazione dovuta a materiale organico e a sostanze inorganiche ossidabili presenti nel campione di acqua;
  • pH: indica l’acidità o l’alcalinità dell’acqua;
  • Residuo Fisso: Il residuo fisso esprime il quantitativo di sostanza solida secca che rimane dopo aver fatto evaporare una quantità di acqua.

Le analisi di tali parametri ed in particolare del residuo fisso, oltre a stabilire la potabilità sulla base del D.lgs. 31/2001, permettono di catalogare un acqua come minimamente mineralizzata, oligominerale, medio minerale o altamente mineralizzata e quindi di poter scegliere quella più consona alle proprie necessità ed esigenze.
 

Area Laboratori di analisi

Condividi linkedin share facebook share twitter share
Siglacom - Internet Partner