Linee Guida di Finanza Sostenibile da ISPRA: Metodiche di rendicontazione ambientale

29/07/2024

Obiettivi del documento

Il documento tecnico redatto da ISPRA si propone di fornire un supporto tecnico-scientifico per l'avvio dei processi di rendicontazione della sostenibilità ambientale da parte delle imprese e degli investitori. Tale supporto è necessario per conformarsi al nuovo quadro normativo comunitario in materia di Finanza Sostenibile. Gli adempimenti delineati dal documento mirano a facilitare l'apprendimento delle modalità di rendicontazione, offrendo agli operatori economici e finanziari strumenti concreti per generare informazioni ambientali che soddisfino le esigenze di informativa pubblica.

Normativa di riferimento

Il documento si basa su diversi atti normativi chiave, tra cui:
 
  • Regolamento (UE) 2020/852 sulla Tassonomia UE, che introduce un sistema di classificazione delle attività economiche sostenibili.
  • Regolamento (UE) 2019/2088 (SFDR) relativo all'informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, che impone obblighi di trasparenza ai partecipanti ai mercati finanziari.
  • Direttiva 2014/95/UE (NFRD) e la successiva Direttiva 2022/2464 (CSRD), che estendono e dettagliano i requisiti di dichiarazione non finanziaria per le imprese grandi e le PMI quotate.

A chi si rivolge

Il documento è destinato principalmente a tre categorie di stakeholder:
 
  • Imprese, che devono conformarsi ai nuovi requisiti di rendicontazione di sostenibilità.
  • Investitori, che necessitano di informazioni dettagliate e comparabili per prendere decisioni di investimento responsabile.
  • Autorità di vigilanza, che devono monitorare la conformità delle imprese alle normative sulla sostenibilità.

Scelte metodologiche adottate da ISPRA rispetto ad altre metodiche internazionali

ISPRA ha scelto metodologie di stima basate su standard internazionali e modelli riconosciuti, come l’Inventario Nazionale delle Emissioni e i rapporti tecnici del National Inventory Report (NIR). Queste metodologie sono allineate con le linee guida dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) e altre normative europee, garantendo coerenza, accuratezza e comparabilità nei dati raccolti e riportati. ISPRA ha anche considerato le linee guida EFRAG per assicurare che le sue metodologie siano compatibili con le pratiche di rendicontazione a livello europeo.

Principi alla base del Regolamento Tassonomia UE

Il Regolamento Tassonomia UE richiamato nelle Linee Guida si fonda su quattro principi cardine:
 
1. Contributo sostanziale: un'attività economica deve contribuire significativamente a uno dei sei obiettivi ambientali stabiliti dal regolamento.
Gli obiettivi includono:
 
  • Mitigazione del cambiamento climatico: riduzione delle emissioni di gas serra per limitare l'aumento della temperatura globale.
  • Adattamento al cambiamento climatico: miglioramento della resilienza delle infrastrutture e delle attività economiche agli impatti dei cambiamenti climatici.
  • Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine: gestione sostenibile delle risorse idriche e marine per preservare gli ecosistemi acquatici.
  • Transizione verso un'economia circolare: promozione di pratiche che riducono i rifiuti e ottimizzano l'uso delle risorse attraverso il riciclaggio e il riutilizzo.
  • Prevenzione e riduzione dell'inquinamento: diminuzione delle emissioni di sostanze inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo.
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi: conservazione degli habitat naturali e delle specie per mantenere la biodiversità e la funzionalità degli ecosistemi
2. Non arrecare danno significativo (DNSH): l'attività non deve causare danni rilevanti ad altri obiettivi ambientali.
3. Garanzie minime di salvaguardia: rispetto di standard minimi di tutela sociale e dei diritti umani.
4. Criteri di verifica tecnici: conformità ai criteri tecnici specificati dalla Commissione Europea.

Fasi di attuazione della Tassonomia UE per imprese finanziarie e non finanziarie

I tempi attualmente previsti per le imprese sono i seguenti:
 
IMPRESE NON FINANZIARIE
 
1. Dal 01/01/2024 al 31/12/2024:
Comunicazione della quota di attività economiche ammissibili:
Le imprese non finanziarie devono iniziare a comunicare la quota di attività economiche ammissibili rispetto ai quattro obiettivi ambientali rimanenti della tassonomia UE.
Questi obiettivi sono:
 
  • Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine.
  • Transizione verso un'economia circolare.
  • Prevenzione e riduzione dell'inquinamento.
  • Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.
Dettagli richiesti:
Le imprese devono fornire dettagli specifici sulla quota di fatturato, CapEx (spese in conto capitale) e OpEx (spese operative) derivanti da attività economiche considerate ammissibili in relazione ai suddetti quattro obiettivi ambientali.
 
2. Dal 01/01/2025:
Rendicontazione dei KPI per tutti i sei obiettivi ambientali: A partire dal 2025, le imprese non finanziarie sono tenute a rendicontare i Key Performance Indicators (KPI) relativi a tutti i sei obiettivi ambientali della tassonomia UE.
Questi obiettivi includono anche:
 
  • Mitigazione del cambiamento climatico.
  • Adattamento al cambiamento climatico.
 
Elementi da rendicontare:
 
  • Fatturato: Percentuale del fatturato totale derivante da attività economiche che contribuiscono agli obiettivi ambientali.
  • CapEx: Percentuale delle spese in conto capitale destinate a progetti e attività che supportano gli obiettivi ambientali.
  • OpEx: Percentuale delle spese operative relative alle attività eco-sostenibili.
 
Finalità:
Questa rendicontazione completa permette di valutare l'impegno dell'impresa in termini di sostenibilità e il suo contributo complessivo agli obiettivi ambientali definiti dalla tassonomia UE. La rendicontazione deve essere dettagliata e trasparente per garantire la verificabilità delle informazioni e facilitare il confronto tra le diverse imprese.
 
IMPRESE FINANZIARIE
 
1. Dal 01/01/2024 al 31/12/2025:
Rendicontazione dell’allineamento degli attivi e dei portafogli:
Le imprese finanziarie devono iniziare a rendicontare l'allineamento dei loro attivi e portafogli ai primi due obiettivi climatici (mitigazione e adattamento al cambiamento climatico). Inoltre, devono comunicare la quota delle esposizioni in attività economiche ammissibili rispetto ai suddetti obiettivi.

2. Dal 01/01/2026:
Rendicontazione dei KPI di allineamento:
Le imprese finanziarie sono tenute a rendicontare i KPI di allineamento per tutti e sei gli obiettivi della tassonomia UE. Questa rendicontazione deve includere indicatori come il Green Asset Ratio e il Green Investment Ratio, che misurano rispettivamente la quota di attivi verdi e di investimenti verdi sul totale degli attivi e degli investimenti.
 
Dettagli metodologici:
 
  • Verificabilità e trasparenza: Tutte le informazioni riportate devono essere verificabili e trasparenti. Le metodologie di calcolo devono essere chiaramente specificate e conformi ai criteri tecnici definiti dalla Commissione Europea.
  • Garanzie minime di salvaguardia: Le attività economiche rendicontate devono rispettare le garanzie minime di salvaguardia sociale, incluse le linee guida dell'OCSE e le convenzioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL).
  • Principio DNSH: Le attività non devono causare danni significativi ad altri obiettivi ambientali, in linea con il principio Do Not Significant Harm (DNSH).
Queste fasi di attuazione sono cruciali per garantire che le imprese, sia finanziarie che non finanziarie, contribuiscano in modo significativo alla transizione verso un'economia sostenibile, trasparente e responsabile dal punto di vista ambientale

Costi di applicazione previsti

I costi previsti di applicazione della normativa sono significativi:
 
  • Per il primo anno, variano da 150 mila euro per le società non quotate a 1,1 milioni di euro per le grandi società quotate.
  • A regime, i costi si riducono a un minimo di 100 mila euro e un massimo di 800 mila euro.
  • Il costo complessivo per il sistema delle imprese italiane è stimato in circa 800 milioni di euro per il primo anno e circa 500 milioni di euro l’anno a regime.

Contenuti degli allegati e metodiche previste

Gli allegati del documento disciplinano le schede degli indicatori di rischio fisico e i requisiti di rendicontazione per vari rischi e settori specifici.
Le metodiche previste includono:
 
  • Allegato A: Indicatori principali (PAI) che trattano vari aspetti del rischio e delle emissioni, utilizzando modelli di stima e fattori di emissione documentati nei rapporti tecnici nazionali e internazionali.
  • Allegato B: Indicatori di rischio fisico, inclusi rischi legati a eventi climatici estremi come frane, incendi e alluvioni.
  • Allegato C: Metodologie per la stima delle emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici, allineate con le linee guida IPCC.
  • Allegato D: Aspettative di vigilanza della Banca d’Italia, che forniscono indicazioni su come le istituzioni finanziarie dovrebbero gestire i rischi climatici e ambientali nei loro portafogli.
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