Stato e regioni hanno raggiunto l'accordo sulle Linee guida sullo stress lavoro-correlato. Il documento tecnico verrà sottoposto alle parti sociali il 25 ottobre. Se esse verranno approvate, dovrebbero essere subito operative dal 1° gennaio 2011. Le linee guida suggeriscono una valutazione in due fasi: una preliminare e sempre necessaria; l'altra da attivare solo nel caso in cui emergano criticità. Per semplificare l'attività, potranno essere presi in considerazione gruppi omogenei di lavoratori e quindi nelle aziende di maggiori dimensioni, si potrà svolgere la verifica su un campione rappresentativo di dipendenti.
Nella valutazione preliminare, le aziende dovranno soffermarsi su parametri di tipo oggettivo (es: indici infortunistici, assenze per malattia, turnover, eventuali sanzioni disciplinari e le segnalazioni del medico competente), ma anche prendere in esame carichi e ritmi di lavoro, orario e turni, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e requisiti richiesti, ruolo dei lavoratori nell'ambito dell'organizzazione, la loro autonomia decisionale, i conflitti interpersonali, l'evoluzione della carriera ovvero l'incertezza in ordine alle prestazioni richieste ecc.
Nel caso in cui dal monitoraggio emergano elementi di stress importanti, i datori dovranno adottare misure correttive (dalla riorganizzazione del lavoro alla formazione). Solo se queste ultime non si rivelassero sufficienti, si dovrà poi dare luogo alla seconda fase della valutazione che dovrà invece essere impostata con uno screening soggettivo, per evidenziare il punto di vista dei lavoratori sui rischi da stress lavoro-correlato connessi alle proprie mansioni. Questo secondo step dell'indagine potrà essere condotto attraverso questionari, focus group o interviste. Uno scenario veramente ingarbugliato, entro il quale sarà difficile districarsi.