Le aflatossine sono le micotossine più pericolose per la salute umana ed animale. Sono prodotte principalmente dalle specie Aspergillus flavus e A. parasiticus, funghi saprofiti che possono svilupparsi sia in campo che in magazzino.
La temperatura ottimale di crescita per questi funghi è di circa 25°C e il loro sviluppo è inoltre favorito da un’umidità molto elevata.
Le aflatossine possono ritrovarsi in numerosi prodotti alimentari, quali semi oleosi, granaglie, frutta secca.
Il latte e i prodotti lattiero caseari possono contenere aflatossina M1 come conseguenza della conversione metabolica dell’aflatossina B1 alla quale le vacche sono esposte mediante l’alimentazione con mangimi contaminati.
Numerosi stati hanno adottato o seguono delle leggi che propongono limiti precisi al contenuto di micotossine tollerabile pari a 50ppt per latte crudo, trattato termicamente o destinato alla produzione di prodotti a base di latte.
Ad oggi, i controlli ufficiali sulle micotossine sono effettuati attraverso metodi di screening mediante tecniche immunoenzimatiche (ELISA); mentre invece la metodologia HPLC rappresenta l’unica tecnologia ufficiale per la misura del tenore di contaminazione da aflatossina nel latte.
Purtroppo tale tecnica prevede costi molto elevati e tempi di analisi molto lunghi per poter essere utilizzata nelle analisi di routine.
L’impellente necessità di un monitoraggio costante della contaminazione di AFM1 nel latte, spinge le aziende lattiero-casearie a ricercare metodi di analisi alternativi all’HPLC, possibilmente rapidi e meno costosi da utilizzare nel piano di autocontrollo. A tal proposito in questi ultimi anni la tecnologia a flusso laterale ha trovato sempre maggiore impiego nello sviluppo di test rapidi per l’analisi dell’aflatossina M1.
Infatti i test lateral flow eseguibili in singolo passaggio, ad oggi costituiscono una valida alternativa e stanno incrementando la loro versatilità prestandosi sempre più a diverse tipologie di latte (latte in polvere, ovino, bufalino).
Area Laboratori di analisi