Novellini valutazione rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori

Il problema da affrontare

Le attività produttive svolte dalla Novellini, comprendono postazioni di lavoro i cui addetti compiono operazioni manuali ripetitive e l'azienda quindi interviene tempestivamente, come prescrive la normativa di tutela della salute e sicurezza del lavoro, per individuare le fonti di pericolo e valutare i relativi rischi da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.

Già a partire dal 1999, Novellini decide di affidare a MADE HSE l'effettuazione della valutazione dei rischi legati al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, per tutte quelle attività del proprio ciclo produttivo che comprendono tale voce di rischio. Infatti, la mancata (o inadeguata) istituzione della sorveglianza sanitaria sui lavoratori esposti a rischio di patologie muscolo-scheletriche, può dare origine ad un reato per il Datore di Lavoro e per il Medico Competente, dato che i quadri clinici che caratterizzano la patologia da sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore sono citati dal D.M. 14/01/2008 che contiene la lista delle malattie da lavoro per le quali è obbligatoria la denuncia alla ASL ai sensi del D.P.R. 1124/65.

Inoltre, è opportuno tenere presenti una serie di obblighi:

  • tra le misure da adottare per la tutela dei lavoratori esposti a rischio di patologie muscolo-scheletriche da sovraccarico biomeccanico dell'arto superiore, spicca certamente la sorveglianza sanitaria preventiva e periodica;
  • in stretta connessione, emerge l'obbligo di spostamento dei lavoratori dichiarati non idonei;
  • in base alla sentenza n°179/1988 della Corte Costituzionale, le lavorazioni soggette ad assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, non sono più soltanto quelle che compaiono tassativamente nelle tabelle del D.P.R. 1124/65, ma tutte quelle lavorazioni richiamate in termini generali dall'art.1 dello stesso decreto e dunque anche le patologie muscolo-scheletriche dell'arto superiore.

Nella formulazione di un modello generale di analisi del problema, la comunità scientifica si è orientata prendendo in esame i principali fattori di rischio che caratterizzano l'esposizione lavorativa:

  • frequenza (ripetitività del lavoro);
  • forza
  • postura (tipologia del movimento)
  • tempi di recupero
  • fattori complementari
     

Modalità di intervento e consulenza Made Hse

MADE HSE porta a termine presso lo stabilimento in oggetto, attraverso campagne ripetute a partire dall'ormai lontano 1999, una minuziosa opera di studio e caratterizzazione dettagliata delle mansioni caratterizzate da ripetitività, utilizzando la metodologia di calcolo sviluppata da E. Occhipinti e D. Colombini dell'EPM (Unità di Ricerca «Ergonomia della Postura e del Movimento») di Milano, ovvero quantificandone il relativo indice di esposizione OCRA (OCRA risk index - Occupational repetitive actions risk index), il quale costituisce un indice sintetico di esposizione ai rischi connessi con movimenti ripetitivi degli arti superiori. In particolare, il modello di calcolo dell'OCRA INDEX è alla base di due diversi standard tecnici attualmente in preparazione presso il CEN (pr EN 1005-5) e presso l'ISO (ISO DIS 11128-3).

Ai dati storici pubblicati dai due autori del modello, si sono recentemente aggiunti numerosi nuovi dati, anche derivanti dalla casistica clinicamente accertata, di UL-WMSDs nei diversi gruppi di lavoratori esposti, che hanno portato ad una rivisitazione profonda dei limiti inizialmente previsti per le varie fasce di rischio. Le mansioni analizzate, vengono videoriprese e studiate al rallentatore, come prescrive la metodica citata.

Nel corso degli anni, dopo le avvenute modifiche e dopo l'implementazione degli interventi di miglioramento identificati, si procede con l'effettuazione di successive revisioni e verifiche delle postazioni indagate, allo scopo di quantificare i risultati raggiunti. Nell'ultima campagna di rilievi effettuata, si procede con l'indagine di una serie di operazioni sulle quali si vogliono introdurre modifiche.

Nell'analisi, si procede ad identificare nel dettaglio per tutte le mansioni, la distribuzione delle pause nell'arco della giornata lavorativa (sia nel numero che nella collocazione nell'ambito dell'orario lavorativo).
 

Soluzioni

L'indagine svolta, oltre a fare emergere un quadro complessivo estremamente variegato ma complessivamente non gravoso e contribuendo dunque ad eliminare eventuali dubbi e rivendicazioni ingiustificate, permette di identificare con precisione le postazioni di lavoro sulle quali può essere opportuno un intervento migliorativo.

I risultati dell'analisi vengono discussi ed analizzati in modo approfondito unitamente al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed ai suoi collaboratori, anche rispetto agli aspetti posturali dei movimenti svolti, per individuare eventualmente nuove modalità di azione per l'effettuazione di un compito e di un'azione tecnica, nell'ambito della mansione indagata.

Per ognuna di tali mansioni, vengono definite con precisione le misure, generalmente di tipo organizzativo e formativo, che permettono di abbattere ulteriormente gli indici di rischio rilevati, abbassando il livello di rischio ed innalzando contemporaneamente il livello di tutela della salute dei lavoratori, migliorandone così ulteriormente la condizione lavorativa e, a volte, anche la produttività.

 

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