Paolo Parma


Incontriamo Paolo Parma, Laureato in Fisica presso l’Università di Bologna, Amministratore Delegato di MADE HSE, 61 anni.

Ciao Paolo, da quanto tempo sei in MADE HSE e che ruolo svolgi?

Il mio rapporto con quella bellissima realtà che è oggi MADE HSE, prosegue da 28 anni.
Ho iniziato la mia attività professionale come libero professionista nel settore HSE nei primi anni ’90 e nel lontano 1996 ho ricevuto la proposta di collaborare con MADE, che a quel tempo era un dipartimento interno ad una società del Gruppo Marcegaglia che si occupava di biotecnologie.
Quando MADE è diventata un’azienda a sé stante, allora denominata MADE Ambiente Sicurezza Qualità, mi è stato offerto di entrare come dipendente (gennaio 1998), dopodiché, nel marzo 2000 mi è stata affidata la Direzione Generale e nell’aprile 2005 anche la carica di Amministratore Delegato.
In azienda svolgo dunque un ruolo gestionale e strategico, ma cerco di continuare ad operare anche sul fronte tecnico, che mi coinvolge e mi appassiona ancora molto.

Il tuo progetto a cui sei più legato e perché?

La definizione dei processi interni e della struttura organizzativa, lo sviluppo del laboratorio analisi, la creazione e lo sviluppo dell’area software, la creazione e lo sviluppo dell’area formazione e comunicazione, il percorso verso la digitalizzazione.
Il progetto a cui sono più legato direi che è MADE HSE stessa.
Quando ne ho assunto la direzione eravamo in 9 persone e totalmente sconosciuti. Oggi siamo in 80 e siamo un punto di riferimento nel nostro settore e per le società del nostro Gruppo.

Come è cambiato il tuo lavoro negli ultimi anni?

Con la crescita di MADE HSE dal punto di vista strutturale e di volumi, ho potuto dedicare sempre meno tempo al lavoro di consulenza tecnica, ma con il vantaggio di poterlo svolgere al più alto livello.
Per contro, la travolgente rapidità dello sviluppo tecnologico richiede di acquisire specifiche competenze e prendere decisioni sempre più frequenti in questo campo. Anche rispetto alla gestione del personale dobbiamo misurarci con profondi cambiamenti, che rendono necessaria un’analoga profonda revisione dei modelli di crescita e sviluppo che abbiamo praticato fino al nostro passato recente.
 

Obiettivi/sfide per i prossimi mesi?

L’obiettivo è quello di continuare sempre ad inserire nel nostro portafoglio, contenuti e prodotti nuovi, nonché di consolidare la nostra squadra inserendo almeno 10 nuovi tecnici e consulenti.
Abbiamo molti nuovi progetti già in cantiere, ad esempio rispetto alla Corporate Sustainability Reporting Directive, ai nuovi moduli software in corso di realizzazione, al potenziamento dei laboratori di analisi.
 

Hai degli hobby o delle passioni?

Mi piace seguire lo sport in generale, anche se non ne sono coinvolto in modo maniacale ed attualmente pratico il nuoto con frequenza regolare. Amo in particolare il calcio (che ho praticato a livello agonistico) e la boxe (che ho praticato a livello amatoriale), discipline che oggi, per ovvie questioni anagrafiche, posso “praticare” solo da spettatore.
Mi piace molto viaggiare in luoghi lontani e sperduti ed amo e seguo tutto ciò che è arte, creatività e cultura. Vado spesso al cinema, a teatro, alle mostre d’arte, ai concerti e credo profondamente nella scienza.
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