I policlorobifenili sono un gruppo di composti organici appartenenti a 209 congeneri, dei quali 12 presentano proprietà tossicologiche simili alle diossine e sono pertanto definiti “PCB diossina-simili”.
Molti di questi composti sono persistenti nell’ambiente ed il loro bioaccumulo può costituire una minaccia significativa per la salute umana (Lasserre et al. 2009).
L’esposizione ai PCB può avere numerosi effetti sull’uomo, in particolare sul sistema riproduttivo (embriotossicità, oncogenicità, estrogenicità) e sul sistema endocrino.
Tra i numerosi effetti causati dai PCB, è sicuramente riconosciuto lo sviluppo della cancerogenesi (induzione dello stress ossidativo, effetti sul metabolismo della vitamina A), cui si aggiunge l’alterazione dell’espressione genica cellulare (Tharappel et al. 2002).
L’esposizione ambientale ad agenti biologici (virus, batteri, miceti, parassiti) e ad un elevato numero di sostanze chimiche, naturali e di sintesi, estranee all’organismo in grado di intervenire sulla omeostasi cellulare, può determinare effetti negativi sulla stabilità del genoma che possono alterare l’espressione genica (processo attraverso cui l'informazione contenuta in un gene, costituita di DNA, viene convertita in una macromolecola funzionale, tipicamente una proteina).
Gli xenobiotici (sostanze di qualsiasi tipo, di origine naturale o sintetica, estranea ad un organismo) come i PCB, possono interferire a diversi livelli con i meccanismi che regolano l’espressione genica e questo è strettamente correlabile a diverse patologie (Sturchio et al. 2008).
I PCB formano un sottogruppo di interferenti endocrini che sono in grado, a seconda della loro struttura chimica, di alterare gli ormoni tiroidei, l’attività e la secrezione degli steroidi sessuali, ormoni particolarmente importanti nella regolazione dello sviluppo neuronale.
Sono stati proposti diversi meccanismi per spiegare come l’esposizione ai PCB potrebbe aumentare il rischio del cancro al seno (Safe 1994). A causa della loro natura lipofilica (si scioglie facilmente negli oli e nei grassi), composti organoclorurati sono accumulati nei tessuti adiposi animali e umani, come ad esempio quello del seno (Wassermann et al. 1976). Il metabolismo dei PCB nel tessuto del seno può generare intermedi reattivi che causano danni ossidativi e interagiscono con il DNA.
Diversi studi sugli animali mostrano un effetto negativo dei PCB sulla memoria, l’apprendimento e la capacità motoria, in particolare se l’esposizione avviene durante lo sviluppo e dati epidemiologici confermano tali effetti avversi dei PCB sui bambini durante lo sviluppo postnatale.
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