Piani Emergenza Interno ed Esterno

Elaborazione del piano di emergenza aziendale

Il servizio prevede l’elaborazione del Piano Generale di Emergenza aziendale, in conformità a quanto richiesto dalla vigente normativa.
In particolare verranno effettuati:
  • Stesura del Piano Generale di Emergenza aziendale;
  • Elaborazione planimetrie di emergenza.
Stesura del Piano Generale di Emergenza aziendale
  • Identificazione degli scenari di emergenza ipotizzabili, in relazione alla realtà aziendale;
  • Stesura delle procedure di intervento da mettere in atto a fronte dei sopra identificati scenari;
  • Procedure per l'evacuazione dei luoghi di lavoro che devono essere attuate dai lavoratori e dalle altre persone presenti;
  • Disposizioni per chiedere l'intervento dei vigili del fuoco e per fornire le necessarie informazioni al loro arrivo;
  • Specifiche misure per assistere le persone disabili;
  • Identificazione delle persone incaricate di sovrintendere e controllare l'attuazione delle procedure previste. 
Elaborazione delle planimetrie di emergenza
  • Le caratteristiche distributive del luogo, con particolare riferimento alla destinazione delle varie aree, alle vie di esodo ed alle compartimentazioni antincendio;
  • Il tipo, numero ed ubicazione delle attrezzature ed impianti di estinzione;
  • L'ubicazione degli allarmi e della centrale di controllo;
  • L'ubicazione dell'interruttore generale dell'alimentazione elettrica, delle valvole di intercettazione delle adduzioni idriche, del gas e di altri fluidi combustibili.
Redazione piano di emergenza comunale
Sebbene l’istituzione del servizio nazionale di protezione civile sia avvenuta con la L. n. 225 del 24/02/92, solo con la L. 267 del 03/08/1998 è stato reso obbligatorio il piano di emergenza comunale nei comuni che presentano aree a rischio molto elevato; in seguito anche il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) dell’Autorità di Bacino del Po (2000) ha espressamente indicato la realizzazione di piani di emergenza come fondamentale misura di salvaguardia nelle aree individuate come a rischio.
Passando attraverso una attenta analisi finalizzata all’individuazione e caratterizzazione degli elementi di rischio, obiettivo primario del piano di emergenza sarà la definizione degli scenari di rischio, la valutazione dei sistemi di monitoraggio e la istituzione di un modello di intervento contenente precise procedure operative.
Il servizio proposto prevede la redazione di un piano di emergenza comunale in conformità al D.Lgs. Governo 2 gennaio 2018, n. 1 “Codice della Protezione Civile”
Le indicazioni tecniche e metodologiche di riferimento per la stesura del piano saranno principalmente fornite dal “Metodo Augustus” del Dipartimento della Protezione Civile, 1998 e dalla “Direttiva regionale per la pianificazione di emergenza degli enti locali”, 2003. 

Il piano sarà strutturato nel seguente modo:
  • Parte generale: raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio, alle reti di monitoraggio presenti, alla elaborazione degli scenari di rischio;
  • Lineamenti della pianificazione: individuazione degli obiettivi da conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile;
  • Modello di intervento: assegnazione delle responsabilità ai vari livelli e comando e controllo per la gestione delle emergenze.
Più in particolare il piano comprenderà:
  • Individuazione dei tipi di rischio: alluvioni, terremoti, incendi, incidenti industriali, crolli, gravi incidenti stradali, nubi tossiche, fuoriuscita sostanze gravemente maleodoranti;
  • Censimento delle attività a rischio: individuazione delle attività industriali a rischio di esplosione o di emissioni tossico-nocive, delle aree golenali ed extragolenali più interessate ad esondazioni anche di media entità, dei nodi stradali a più alto rischio di incidente, dei fabbricati a maggior rischio.
  • Localizzazione attività a rischio: stesura di una planimetria particolareggiata indicante i siti di cui sopra;
  • Definizione dei tipi di intervento “a posteriori”: pianificazione dei primi soccorsi, delle comunicazioni con le autorità locali e provinciali, con i VVF e le forze dell’ordine, delle istruzioni alla popolazione, dell’allettamento di funzionari, tecnici, medici e volontari per la gestione dell’emergenza, del reperimento di siti di accoglienza per le persone e di sistemazione dei mezzi di soccorso.
  • Organizzazione dell’intervento: preparazione di un piano in cui siano indicate, in successione di priorità, tutte le azioni da compiere e i relativi responsabili, per minimizzare i tempi di intervento, l’efficacia dell’intervento e i rischi per i soccorritori, i sopravvissuti e la popolazione circostante.
  • Informazione della cittadinanza sulle modalità di comportamento: stesura di un protocollo di comportamento da inviarsi a tutta la popolazione residente e indicante i tipi comportamentali da attuare ed i rapporti con le forze dell’ordine preposte al controllo e allo sgombero delle aree interessate.
  • Definizione dei tipi di intervento a livello preventivo: individuazione dei controlli sul territorio, da affidarsi sia ai VVUU che ai tecnici comunali, sia ancora alle associazioni di volontariato, tesi a individuare in tempo utile ogni situazione potenzialmente a rischio di calamità, allo scopo di consentire all’autorità preposta di effettuare gli opportuni sopralluoghi e di prendere le eventuali misure di prevenzione cautelativa.
  • Individuazione dei soggetti istituzionali coinvolti: definizione delle interfacce tra istituzioni e gruppi di volontariato, allo scopo di regolamentare gli ambiti di autonomia di questi ultimi e contemporaneamente poter fornire ad essi gli elementi per aggiornare e rendere sempre più efficace il loro contributo.
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