Rapporto Istat 2009 sullo stato dell'ambiente

Insieme a tutti i problemi che si porta dietro, la crisi economica produce anche effetti positivi: meno inquinamento, meno rifiuti, meno emissioni di gas serra.
Il rapporto Istat 2009 mostra che nel 2008, i prelievi diretti di risorse naturali dal territorio nazionale sono diminuiti per il terzo anno consecutivo e anche l'approvvigionamento di risorse naturali dall'estero, in crescita dal 1996 al 2007, ha registrato nel 2008 una secca battuta d'arresto. Per il terzo anno consecutivo è diminuita anche la quantità di materiali dispersi nell'ambiente naturale o accumulati in discariche o in infrastrutture o edifici (circa 765 milioni di tonnellate).

Lieve flessione anche per la produzione dei rifiuti urbani, che nel 2008 è calata dello 0,2 per cento rispetto all'anno precedente. Con circa 543 kg di rifiuti per abitante, l'Italia si colloca sotto la media Ue15 (565 kg), ma sopra quella Ue27 (524 kg). Gli italiani risparmiano soprattutto sull'elettricità: la domanda nel 2009 è diminuita del 6,5%, una riduzione senza precedenti addirittura dal 1949. Anche le emissioni di gas serra continuano a diminuire, soprattutto per effetto della crisi economica (-2% nel 2008 e -9% nel 2009), ma è ancora lontano l'obiettivo fissato dal del Protocollo di Kyoto (-6,5% rispetto ai valori del 1990 entro il 2012) e della strategia europea integrata su energia e cambiamenti climatici (-30% e -85% rispettivamente al 2020 e al 2050).

La diffusione delle automobili Euro 4, più che quadruplicate nel 2009 rispetto al 2005, ha contribuito ad un miglioramento complessivo nella qualità dell'aria. Per quanto concerne le polveri sottili, nei capoluoghi di provincia, dove l'inquinamento dell'aria è sottoposto a monitoraggio, diminuisce costantemente il numero medio di giornate nelle quali si è verificato il superamento del valore limite fissato a tutela della salute (-27,6% tra il 2005 e il 2008). 

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