Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare uno schema di decreto legislativo che recepisce le direttive comunitarie 2008/99 e 2009/123, ottemperando all’obbligo imposto dall’Unione europea di incriminare comportamenti pericolosi per l’ambiente, ovvero introducendo la responsabilità delle persone giuridiche, attualmente non prevista per i reati ambientali e connotando come reati condotte illecite fino ad oggi non previste come tali, sanzionandole penalmente.
La Commissione europea ha comunque già contestato ufficialmente all'Italia il mancato recepimento della direttiva 2008/99/CE sulla tutela penale dell'ambiente, il cui termine scadeva il 26 dicembre 2010. Nello schema di decreto quindi, viene estesa la responsabilità giuridica delle imprese anche ai reati ambientali e vengono introdotte due nuove tipologie di reato nel codice penale, per sanzionare la condotta di chi uccide, distrugge, preleva o possiede, fuori dai casi consentiti, esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette e di chi distrugge o comunque deteriora in modo significativo un habitat all’interno di un sito protetto.