Regolamento (UE) 2024/1765: Prescrizioni minime per il riutilizzo sicuro dell’acqua a fini irrigui in agricoltura

15/07/2024

Il Regolamento delegato (UE) 2024/1765 della Commissione dell'11 marzo 2024 integra il regolamento (UE) 2020/741 relativo alle prescrizioni minime per il riutilizzo sicuro dell’acqua a fini irrigui in agricoltura
Questo regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 20 giugno 2024 ed entra in vigore il 10 luglio 2024.

Che cosa disciplina

Il regolamento disciplina le specifiche tecniche dei principali elementi della gestione dei rischi connessi al riutilizzo dell’acqua per scopi irrigui in agricoltura. In particolare, stabilisce le modalità per l'elaborazione dei piani di gestione dei rischi, garantendo che siano completi, di qualità e redatti con un approccio sistematico. L'obiettivo è assicurare che l'irrigazione con acque affinate sia sicura per la salute umana, animale e per l'ambiente.

Il regolamento 2024/1765 introduce prescrizioni supplementari o più rigorose per la qualità dell'acqua rispetto al regolamento previgente, selezionando parametri o indicatori aggiuntivi basati sui risultati delle valutazioni dei rischi per la salute e l'ambiente.

Che cosa si intende per acque affinate

Le acque affinate sono acque reflue urbane trattate attraverso processi specifici per ridurre o eliminare contaminanti, rendendole idonee per il riutilizzo a fini irrigui. Questi trattamenti possono includere fasi primarie, secondarie, terziarie e quaternarie a seconda delle esigenze di qualità.

Produzione ed erogazione di acque affinate

La produzione e l’erogazione di acque affinate per scopi irrigui sono subordinate al rilascio di un permesso, che deve basarsi su un piano di gestione dei rischi. Tale piano deve considerare tutte le fasi del trattamento delle acque reflue fino al loro riutilizzo finale nei campi agricoli.

Specifiche tecniche dei principali elementi per la gestione dei rischi

Le specifiche tecniche includono:
 
  • Descrizione dettagliata del sistema di riutilizzo dell’acqua, comprese le infrastrutture e i processi di trattamento.
  • Identificazione dei potenziali pericoli e valutazione dei rischi associati.
  • Procedure per il monitoraggio e il controllo della qualità delle acque affinate.
  • Strategie di gestione e stoccaggio delle acque.
  • Tecniche di irrigazione e misure preventive per minimizzare i rischi.

Chi deve elaborare il piano di gestione dei rischi ai fini irrigui per l’agricoltura

Il piano di gestione dei rischi deve essere elaborato dai gestori degli impianti di affinamento e, se diversi, dai gestori degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane. Essi devono assicurarsi che le acque affinate soddisfino le prescrizioni minime di qualità e siano conformi ai permessi rilasciati.

Quali altri soggetti devono essere coinvolti e per quali tipi di attività

Altri soggetti coinvolti includono:
 
  • Gestori degli impianti di stoccaggio e distribuzione delle acque affinate.
  • Agricoltori e utilizzatori finali che irrigano i campi con acque affinate.
  • Autorità competenti in materia di acque, sanità pubblica e ambiente.
  • Comunità locali e residenti vicini ai sistemi di riutilizzo dell’acqua.

Potenziali pericoli presenti nelle acque affinate

I potenziali pericoli includono:
 
  • Agenti patogeni (batteri, virus, protozoi, elminti).
  • Inquinanti chimici e biologici derivanti dagli scarichi industriali o urbani.
  • Sostanze potenzialmente dannose per la salute umana, animale e per l’ambiente.

Rischi correlati e potenziali soggetti esposti

I rischi correlati comprendono la contaminazione delle acque sotterranee, dei suoli e delle colture irrigate.
I potenziali soggetti esposti includono:
 
  • Lavoratori degli impianti di affinamento e di trattamento delle acque.
  • Agricoltori e comunità locali vicine ai campi irrigati.
  • Ecosistemi acquatici e terrestri circostanti.

Metodi indicati per la valutazione dei rischi

I metodi di valutazione dei rischi comprendono analisi qualitative e quantitative, utilizzando modelli dose-risposta per stimare l'esposizione ai pericoli e la gravità delle conseguenze. Le valutazioni devono considerare le tecniche di irrigazione, la frequenza e la durata dell'uso delle acque affinate.

Prescrizioni e obblighi di cui tener conto nella valutazione del rischio

Nella valutazione del rischio devono essere considerate le normative vigenti, inclusi gli standard di qualità ambientale e i limiti per gli agenti patogeni e gli inquinanti. Devono essere rispettate anche le direttive specifiche dell'Unione Europea riguardanti la protezione delle acque, l'igiene alimentare e la salute degli animali.

Sistemi e procedure di controllo previsti

I sistemi di controllo della qualità prevedono:
 
  • Procedure standard per l’esercizio e la manutenzione degli impianti.
  • Misure di controllo della qualità delle acque affinate.
  • Monitoraggio continuo e periodico dei parametri di qualità.
  • Piani di emergenza per gestire incidenti e situazioni critiche.

Sistemi di monitoraggio ambientale previsti

I sistemi di monitoraggio ambientale includono:
 
  • Monitoraggio dei parametri di qualità delle acque affinate.
  • Controllo degli impatti sulle acque superficiali e sotterranee.
  • Verifica delle condizioni dei suoli e delle colture irrigate.

Cosa si prevede in caso di incidenti o situazioni di emergenza

In caso di incidenti o situazioni di emergenza, il piano di gestione dei rischi deve prevedere:
 
  • Procedure per la gestione immediata degli eventi pericolosi.
  • Comunicazione tempestiva con le autorità competenti e con le parti coinvolte.
  • Misure di contenimento e mitigazione dei danni ambientali e sanitari.
Condividi linkedin share facebook share twitter share
Siglacom - Internet Partner