ROHS “Restriction of Hazardous Substances”
L’acronimo RoHS sta per “Restriction of Hazardous Substances”, in italiano “Restrizione delle Sostanze Pericolose”. Questa materia è stata disciplinata per la prima volta nel 2003 quando l’Unione Europea ha riconosciuto la necessità di affrontare il problema delle sostanze tossiche presenti in molti dispositivi elettronici, al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente.
La materia è stata regolamentata attraverso l’emanazione di diverse Direttive a partire dal 2003 e da ultimo disciplinata attraverso successivi aggiornamenti dalla Direttiva 2011/65/UE, comunemente nota come RoHS 3 nella versione più recente.
Tra i punti chiave si evidenziano i seguenti:
• Sostanze interessate: La direttiva stabilisce restrizioni per alcune sostanze, tra cui piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bromuri di polibromodifenile (PBB) ed eteri di difenile polibromati (PBDE).
• Aggiornamenti: La RoHS 3 ha introdotto altre quattro sostanze: ftalato di bis (2-etilesile), benzilbutilftalato (BBP), dibutilftalato (DBP) e diisobutilftalato (DIBP).
• Scadenze: La direttiva è entrata in vigore il 22 luglio 2019 per la maggior parte dei prodotti, ma per i dispositivi medici e gli strumenti di monitoraggio e controllo, si applica dal 22 luglio 2021.
• Impatto sugli attori del mercato:
- Produttori: Devono garantire che i loro prodotti rispettino le restrizioni sulle sostanze pericolose.
- Distributori e importatori: Devono verificare la conformità dei prodotti che immettono sul mercato.
- Utilizzatori finali: Devono assicurarsi di utilizzare prodotti conformi alla RoHS 3.
Per verificare se un prodotto è conforme alla RoHS 3, è possibile seguire questi passaggi:
• Dichiarazione di conformità (DoC): I produttori, gli importatori, i distributori di prodotti elettrici ed elettronici possono dimostrare la loro conformità alla RoHS tramite una Dichiarazione di Conformità (DoC). Questa è una auto-dichiarazione in cui l’organizzazione attesta di rispettare tutti i requisiti della direttiva RoHS. Rilasciando questa dichiarazione, l’organizzazione si assume tutta la responsabilità per la conformità alle normative richiamate.
• Test di laboratorio: Un altro modo per verificare la conformità è effettuare test di laboratorio. Questi test verificano se un componente elettronico contiene quantità eccessive (oltre i limiti stabiliti) di metalli pesanti restrittivi, ritardanti di fiamma e ftalati.
Le sostanze controllate includono:
• Piombo (Pb)
• Mercurio (Hg)
• Cadmio (Cd)
• Cromo esavalente (Cr6+)
• Bifenili polibromurati (PBB)
• Eteri di difenile polibromurati (PBDE)