La saga del SISTRI prosegue in modo sempre più grottesco e ridicolo, dando evidenza di quale sia la condizione nella quale le aziende sono costrette ad operare in Italia. Il Decreto-legge 138/2011, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto stesso, ovvero dal 13-8-2011, contiene all'art. 6, comma 2 l'abrogazione del SISTRI!!!!! Il suddetto articolo infatti, contiene l'abrogazione del decreto ministeriale 17 dicembre 2009 e successive modificazioni, nonché del decreto ministeriale 18 febbraio 2011 n. 52. Viene confermata l'applicabilita' delle altre norme in materia di gestione dei rifiuti (per fortuna!!!) con ripristino dei registri di carico e scarico nonche' del formulario di identificazione.
Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha rilasciato dichiarazioni di critica molto pesante rispetto all'operazione: "Gravissima l'inaspettata norma contenuta nella manovra che cancella il SISTRI. Un vero e proprio regalo alle ecomafie. Le imprese sane e le associazioni di categoria non hanno mai chiesto di cancellare il Sistri ma hanno chiesto modifiche e gradualità nell'entrata in vigore. Tutte richieste che sono state accolte. Buttare ora il bambino con l'acqua sporca è un colpo alla legalità e alla lotta alla criminalità". Rimane da capire a questo punto, chi sia l'occulto estensore delle normative ambientali in Italia, dato che non è il Ministro dell'Ambiente, che invece aveva recentemente annunciato un imminente nuovo decreto attuativo del SISTRI, pubblicato sul sito Sistri.it.
Per centinaia di migliaia di aziende, oltre alla beffa, anche il danno provocato dagli elevati costi già sostenuti, per il pagamento dei contributi di iscrizione per 2 anni (2010 e 2011), per l'installazione delle black boxes sul parco veicoli, per il pagamento di consulenze, per la formazione del personale, per l'acquisto di software, ecc.