SMART DPI e futuri impieghi
10/06/2025
Smart DPI: innovazione, sicurezza e nuove prospettive per la protezione sul lavoro
L’adozione delle tecnologie digitali nei luoghi di lavoro sta trasformando in profondità il concetto di protezione individuale. I cosiddetti Smart DPI – dispositivi di protezione individuale intelligenti – rappresentano una delle più interessanti innovazioni nel campo della sicurezza sul lavoro. A partire dall’analisi condotta dall’INAIL nel 2025, esploriamo nel nostro approfondimento cosa sono questi dispositivi, come vengono impiegati, quali opportunità offrono, le criticità da considerare, e come sono regolamentati oggi in Europa e in Italia.1. Cosa si intende per smart DPI
I dispositivi di protezione individuale (DPI) tradizionali sono da sempre l’ultimo presidio per tutelare i lavoratori contro rischi non eliminabili attraverso misure tecniche o organizzative. Con l’avvento dell’Internet of Things (IoT), questi strumenti si sono evoluti, diventando parte attiva del sistema di prevenzione aziendale.
I DPI “smart” combinano la funzione protettiva classica con componenti elettroniche intelligenti, capaci di reagire a segnali ambientali, elaborare dati e trasmetterli in tempo reale. Non si tratta semplicemente di “DPI con elettronica”, ma di sistemi integrati in grado di offrire un valore aggiunto in termini di monitoraggio, prevenzione e gestione dell’emergenza.
Secondo il rapporto tecnico CEN/TR 17512:2020, questi dispositivi integrano sensori, materiali attivi o tag digitali per rilevare e rispondere a cambiamenti ambientali o fisiologici, fornendo così dati utili per aumentare la sicurezza in tempo reale.2. Usi attuali e applicazioni pratiche
Gli Smart DPI sono già oggi utilizzati in numerosi ambiti, con applicazioni che spaziano dal monitoraggio ambientale (es. gas, temperatura, radiazioni) al controllo fisiologico del lavoratore (battito cardiaco, affaticamento, stress termico).
Tra gli esempi più diffusi troviamo:
- Caschi e indumenti intelligenti per vigili del fuoco, dotati di sensori biometrici e geolocalizzazione;
- Guanti smart con sensori piezoresistivi al grafene per rilevare movimenti o forze anomale;
- Dispositivi wearable connessi via Bluetooth o RFID per abilitare l’accesso a determinate aree o l’attivazione di macchine solo in condizioni di sicurezza;
- Smart textiles che monitorano postura, sforzo o presenza di sostanze nocive.
Inoltre, l’utilizzo di tecnologie immersive come la realtà aumentata (AR) e virtuale (VR) sta trovando sempre più spazio nella formazione in sicurezza, permettendo di simulare situazioni di rischio in ambienti controllati.3. Opportunità e criticità
Opportunità:
- Prevenzione attiva: i DPI intelligenti trasformano l’approccio da reattivo a proattivo;
- Tracciabilità e controllo: si ottiene una gestione più efficiente e documentata dell’uso dei DPI;
- Personalizzazione: grazie all’integrazione con algoritmi di intelligenza artificiale, i dispositivi possono adattarsi alle esigenze del singolo lavoratore o al contesto operativo;
- Interventi tempestivi: i sensori possono rilevare situazioni critiche e attivare segnali di allarme immediati.
Criticità:
- Protezione dei dati: la raccolta di informazioni sensibili richiede garanzie sulla privacy e limiti all’utilizzo dei dati;
- Affidabilità tecnica: sensori e trasmissioni wireless possono risultare inaffidabili in condizioni ambientali avverse;
- Compatibilità con i dispositivi medici impiantabili: i campi elettromagnetici emessi richiedono valutazioni specifiche per i portatori di DMIA;
- Costi di implementazione: i DPI intelligenti possono rappresentare un investimento significativo;
- Nuove responsabilità: chi modifica o personalizza un DPI smart (es. il datore di lavoro) assume la responsabilità della conformità del dispositivo ai requisiti normativi.
4. Il quadro normativo di riferimento
A livello europeo il Regolamento (UE) 2016/425 rappresenta ancora il principale riferimento in materia di DPI, pur integrato da norme armonizzate pubblicate periodicamente nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE). Esso definisce i requisiti essenziali di salute e sicurezza (RESS) e stabilisce le categorie di rischio cui i DPI devono rispondere (da I a III, in ordine crescente di gravità). Da segnalare che è comunque in atto un processo di rafforzamento della vigilanza del mercato, anche alla luce dei regolamenti orizzontali come il Regolamento (UE) 2019/1020.
I dispositivi smart, se immessi sul mercato come DPI, devono rispettare integralmente questo regolamento, anche per quanto riguarda la procedura di certificazione CE. L’integrazione di componenti elettroniche non può alterare la funzione protettiva originaria.
In Italia, il riferimento principale è il D.Lgs. 81/2008, che all’art. 76 ribadisce che i DPI devono essere adeguati, ergonomici e compatibili con altri DPI utilizzati simultaneamente. Inoltre, deve essere garantita la formazione e l’addestramento all’uso.
Il rapporto tecnico UNI TR 11858:2022 offre indicazioni pratiche per l’integrazione di sistemi IoT nei DPI, distinguendo tra:
- Inclusione (tag o sensori integrati dal fabbricante),
- Compatibilità (dispositivi aggiunti ma compatibili),
- Personalizzazione (modifiche apportate dal datore di lavoro, con obbligo di garantire il mantenimento della protezione originaria).
5. Le prospettive future
Gli sviluppi futuri degli Smart DPI seguono tre direttrici principali:
- Miniaturizzazione dei sensori e diffusione dei tessuti intelligenti (smart textile), capaci di incorporare la sensoristica direttamente nella trama dei materiali.
- Intelligenza artificiale per l’analisi predittiva dei dati raccolti, utile a identificare segnali precoci di rischio o usura del dispositivo.
- Interoperabilità con sistemi aziendali di gestione HSE, integrando i DPI nei sistemi di prevenzione, manutenzione e gestione dell’emergenza.
Parallelamente, normative europee come il nuovo AI Act (2024) delineano un quadro per garantire l’adozione etica e responsabile dell’intelligenza artificiale anche in ambito industriale.
I dispositivi di protezione individuale intelligenti rappresentano dunque una svolta per la sicurezza sul lavoro, proiettando i DPI in una dimensione dinamica, connessa e predittiva. Perché il loro potenziale si traduca in un effettivo miglioramento delle condizioni lavorative, è però necessario un approccio integrato: tecnologico, normativo e organizzativo.
La diffusione degli smart DPI non sarà solo una questione di innovazione, ma soprattutto di cultura della prevenzione e di gestione responsabile della trasformazione digitale nei luoghi di lavoro.