Solventi organici aromatici nelle acque
20/12/2021
I solventi organici aromatici sono una categoria di solventi liquidi non acquosi a base organica, appartenenti alla classe degli idrocarburi aromatici. Sono caratterizzati dalla presenza, nella loro struttura molecolare, di almeno un anello aromatico che conferisce loro proprietà e reattività caratteristiche (spesso differenti da quelle degli idrocarburi alifatici con numero di atomi di carbonio e/o peso molecolare simili).
Il composto “base” e più semplice di questa categoria è il benzene.
Nell’ambito delle analisi e caratterizzazioni ambientali con la denominazione di solventi organici aromatici si fa riferimento, in particolare, ai composti principali, dal minor peso molecolare e più volatili di questa categoria, ovvero: benzene, toluene, etilbenzene, xilene e talvolta stirene.
Queste sostanze trovano largo impiego e rilevanza a livello industriale, specialmente nel settore chimico, come intermedi di reazioni di sintesi, come additivi e come solventi specifici.
Questi composti sono tossici ed è previsto il loro monitoraggio, controllo e regolamentazione su diverse matrici ambientali a scopo di sicurezza e salute onde evitare pericoli per l’ecosistema.
Hanno effetti negativi sulla salute umana: presentano attività e tossicità a livello di diversi organi e pathway metabolici causando diverse problematiche. Queste ultime possono inoltre differire ulteriormente in base a condizioni di esposizione acuta o prolungata.
In particolare il benzene, grazie inoltre alla sua capacità di interferire e alterare la struttura degli acidi nucleici (come il DNA), è stato classificato dalla IARC come agente cancerogeno di gruppo 1.
La presenza contaminante di questi composti nelle acque si riconduce principalmente a problematiche di sversamento di questi ultimi e/o di gestione impropria degli impianti e dei processi che ne fanno utilizzo.
Nonostante la solubilità in acqua di questi composti sia molto limitata (nell’ordine di pochi o addirittura frazioni di g/l), è decisamente più che sufficiente per dare problematiche di esposizione per la salute umana e contaminazione ambientale (a livelli di µg/l e mg/l).
Dai programmi di monitoraggio e controllo ambientale è stata evidenziata una maggiore tendenza alla contaminazione nelle acque sotterranee rispetto alle acque superficiali.
Per quanto riguarda i valori soglia di questi composti si fa riferimento al D. lgs. 152/2006 e s.m.i. che fissa i valori soglia per acque sotterranee, acque superficiali, acque di scarico su suolo, acque di scarico in acque superficiali e acque di scarico in rete fognaria.
Per le acque destinate al consumo umano il documento di riferimento è il D. lgs. 31/2001 e s.m.i.
Nei laboratori la determinazione dei solventi organici aromatici nelle acque viene generalmente eseguita, in virtù della loro alta volatilità, con analisi in spazio di testa (statico o dinamico) in gascromatografia accoppiata a rivelatori a ionizzazione di fiamma o spettrometri di massa.
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