In attesa del termine del 1 agosto 2010, il Comitato Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro ha emanato una guida per la valutazione dei rischi, da stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo dell’8 ottobre 2004. Il processo di valutazione proposto dalla Guida si articola in 2 fasi:
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indicatori oggettivi di rischio: aree di contesto e di contenuto del lavoro come indicatori di pericolo di stress lavoro correlato e indicatori aziendali come conseguenze dello stress sull'azienda e sui lavoratori (ad es.: indici infortunistici, assenze per malattia, procedimenti sanzionatori, evoluzione e sviluppo di carriera, carichi e ritmi di lavoro, ecc.);
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indagine della soggettività: quando dall'esame degli elementi oggettivi il rischio non risulta basso si deve procedere al coinvolgimento dei lavoratori e valutare la loro percezione dello stress lavoro-correlato (attraverso metodi di indagine quali questionari, focus group, interviste semistrutturate).
Nelle aziende con meno di 10 lavoratori (che in Italia costituiscono oltre il 90% del totale) il percorso proposto non prevede l'uso di strumenti per la rilevazione della percezione soggettiva dei lavoratori, ma viene proposto un percorso di valutazione oggettiva al quale seguono direttamente, se viene confermato il rischio, gli interventi di eliminazione o riduzione.