Dalla ricerca europea sui rischi emergenti (ESENER), che ha coinvolto le figure preposte alla sicurezza e salute dei lavoratori, a cui è stato chiesto come è gestita la sicurezza e il rischio psicosociale sui luoghi di lavoro, emerge che il 10-15% delle piccole e medie imprese europee (10-50 dipendenti), ancora non effettuerebbero né una valutazione del rischio, né un più informale controllo nel luogo di lavoro.
Contrariamente all’obbligo di legge, le aziende europee non effettuerebbero valutazioni periodiche del rischio e lascerebbero inoltre questo compito a consulenti esterni, specialmente per quanto concerne le piccole aziende. Infatti, il 40% delle piccole imprese (10-19 dipendenti), incarica consulenti esterni rispetto al 17% delle grandi imprese (250-499 dipendenti).
In Italia, la situazione sembra nettamente più conforme al dettato normativo, rispetto alla media europea. Infatti, il 100% delle aziende con più di 250 dipendenti effettua la valutazione del rischio, soltanto il 2% delle aziende fino a 249 lavoratori non compie alcuna valutazione e la percentuale delle piccole imprese che non effettua direttamente la valutazione dei rischi, ma incarica consulenti esterni, scende al 32%.